DE LUCA: i paladini dell’incompatibilità… zittiscono

Aldo Bianchini

SALERNO – Prima di entrare nel vivo dell’argomento di oggi che è “l’incompatibilità” del ruolo di sindaco con quello di “uomo di governo” è necessaria una precisazione, anzi due. So bene che il Comune di Salerno non “ci azzecca” nulla con la Provincia di Salerno, ma so altrettanto bene che se uno è paladino lo è sempre, ed in qualsiasi occasione. Ebbene entriamo nel vivo dell’argomento che, badate bene, non è né per il Comune e neppure per la Provincia, ma soltanto per quei “mitici quattro cavalieri dell’apocalisse” che dalla fine dell’estate del 2012 fino alle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 mi hanno rotto le scatole con le loro continue e pressanti esternazioni, spesso anche volgari, contro Edmondo Cirielli reo di non essersi dimesso da Presidente della Provincia, per potersi candidare alla Camera, ma di essersi fatto dichiarare decaduto in modo da poter passare “il potere” al suo scudiero di fiducia. Un fatto assolutamente vergognoso, ne sono convinto, e contro ogni logica democratica, così come è stato brutale e volgare l’attacco quotidiano dei quattro (Savastano, Coscia, Amabile e Alfieri; più i primi due degli altri !!). Per l’incompatibilità di Cirielli si è’ scomodato (o è stato obbligato a scomodarsi !!) addirittura il segretario provinciale del PD, Nicola Landolfi, che chiese ed ottenne anche un’audizione dal Prefetto per portare all’esponente locale del governo i problemi della violata democrazia. L’atteggiamento dei “quattro cavalieri dell’apocalisse”, ancorchè giusto sul piano politico, mi era subito apparso troppo forzato ed anche, l’ho già detto, volgare nell’utilizzo della terminologia e dei toni. All’epoca, difatti, scrissi che non comprendevo quell’atteggiamento sul piano squisitamente politico, dato che in politica oggi tocca a te e domani, forse, a me. Ma i quattro cavalieri sono, come gli epici moschettieri, tutti giovani seppure esperti. Mai e poi mai avrebbero immaginato che da lì a pochi mesi il loro “capo spirituale”, Vincenzo De Luca, si sarebbe trovato nella stessa situazione di Cirielli ed avrebbe fatto uso delle stesse tattiche dilatorie per tirare avanti a campare nell’attesa, semmai, di dimettersi poco prima della scadenza dei “due anni e mezzo” di consiliatura per creare le condizioni di una sua nuova candidatura a sindaco qualora le sorti del “Governo Nazionale” verranno segnate prima del tempo previsto. Nel fatto che De Luca prenda tempo io, ad esempio, non ci trovo niente di scandalosamente antidemocratico, anzi proprio questo è il gioco della democrazia in un Paese democratico. Tutto qui. Sarebbe stato sufficiente che Savastano, Coscia e gli altri due avessero fatto una battaglia “democratica” senza toni demoniaci per rimanere nella giusta schermaglia politica e senza necessità, ora, di osservare il massimo del rumoroso silenzio. Il gioco non valeva la candela, nel caso Cirielli c’era in ballo una Provincia scalcagnata ed ormai giunta alla sua tappa finale; per De Luca, invece, c’è in ballo il governo del Paese. Anzi se vogliamo proprio essere precisi è necessario dire che per la vicenda Cirielli ci furono altri presidenti di provincia che si regolarono allo stesso modo e tutto filò liscio; invece per De Luca sta accadendo il contrario in quanto se parliamo di precedenti sono tutti a suo sfavore; i sindaci di Reggio Emilia e Padova, Del Rio e Zanonato, essendo entrati nel governo, sono stati subito dichiarati decaduti dalla carica e le due città si preparano al voto. Dunque, anche sul piano squisitamente politico, l’atteggiamento di De Luca è sempre più incomprensibile. Tanto da farmi affermare che ha pienamente ragione Roberto Celano (consigliere comunale di FdI) quando dice espressamente che: <<Lo spettacolo offerto dai progressisti e dalla maggioranza nel corso del Consiglio Comunale é apparso indecente. Ora intervenga il Prefetto, e i parlamentari salernitani incontrino Letta ed Alfano per chiedere e imporre il rispetto immediato delle norme da chi, ricoprendo apicali cariche istituzionali, dovrebbe rappresentare per tutti esempio di correttezza e legalità>>. Ritorno alla domanda iniziale per stigmatizzare “la figura meschina” che stanno facendo i cosiddetti “quattro cavalieri dell’apocalisse” che per Cirielli (che non è andato al governo !!) fecero sfracelli di tutti i tipi e per De Luca zittiscono e scodinzolano come cagnolini ben addomesticati. Complimenti, davvero complimenti. Aspettiamo, ora, le lunghe e farraginose consultazioni delle leggi e dei regolamenti che ha promesso di leggere e studiare il presidente del consiglio comunale Antonio D’Alessio per <<verificare se le norme sull’incompatibilità fra la carica di sindaco e quella di viceministro si applicano agli amministratori, come De Luca,  già in carica al momento dell’entrata in vigore della legge 148/2011 che prevede tale incompatibilità>>. Al Presidente del Consiglio, se vorrà fare davvero il Presidente, bastano pochi minuti ed applicare la regola dei due sindaci sopra indicati che erano entrambi già in carica al momento dell’entrata in vigore della legge. Per buona pace di tutti.

One thought on “DE LUCA: i paladini dell’incompatibilità… zittiscono

  1. É incompatibile De Luca . Era incompatibile Cirielli.
    Questa é la politica, prima ancora che la legge.
    Tutto il resto é noia.

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