Troppi artisti in giro ma l’arte dov’è?


Da Anna De Rosa

SALERNO – ….per artisti/creativi non professionisti , fare ARTE dipingere è un antidoto allo stress di un mondo che si prende troppo sul serio…
“La produzione artistica contemporanea che spazia di generi è diventata negli ultimi anni fin troppo professionale: artisti, galleristi, fiere d’arte, musei,Biennali, collezionisti sono tutti diventati super professionisti, trasformando la più umana delle attività in un tour de force disumano e con un giro lucroso consistente,paghi e partecipi…I capitali investiti sono diventati importanti – se non assurdi -, la visibilità mediatica angosciante, le aspettative sulle spalle di un povero o ricco artista enormi.” L’arte, che dovrebbe alleggerire o approfondire l’animo umano, si è così trasformata in un specie di sport estremo o, peggio, in un gioco d’azzardo… ma ciò che è deleterio è che ciò improvvisamente rende tutti ARTISTI, MAESTRI D’ARTE! pittori sublimi se non divini … che purtroppo non hanno alle spalle il lungo cammino dell’ ARTISTA che ha fatto le scuole , i corsi , e che ha sempre fatto l’ARTISTA!
E’ vero l’arte è terapeutica, è per tutti e tutti devono praticarla… Immaginate se il tennis o lo sci o il nuoto lo potessero praticare solo quelli che giocano a Wimbledon, partecipano alla Coppa del mondo o alle Olimpiadi. Ecco il vero atleta ha fatto un percorso di sacrificio di ore e ore di allenamento per essere tale, non puoi tu cosiddetto pittore del tempo libero senza umiltà crederti PICASSO! molti hanno trovato un nuovo senso alla loro vita dedicandosi all’arte, senza pretendere di appendere le proprie opere sulle pareti del MoMA a New York o della Tate Modern a Londra, l’arte è partecipare, ma anche l’Arte va rispettata con il suo percorso e i suoi tempi…
Perchè per abbozzare veramente una interpretazione del pittore della sua pittura è necessario ricostruire le aree culturali di cui è partecipe…l’anima, l’ideale e non una ripetuta produzione di variazione tecnica!
Poi il pittore della domenica può accorgersi che la sua attività di pittore della domenica subisce una svolta improvvisa quando si è rende conto che lo assorbiva totalmente ed era inconciliabile con qualsiasi altro interesse o passione…
Non voglio polemizzare, ma tutelare e differenziare sì! un’artista non è possibile da definire, non esistendo neppure giuridicamente la figura, esiste giuridicamente l’artista di spettacolo per cui è stato creato perfino un apposito ente previdenziale…” tutta la questione poi è inutile se consideri che per la legge Italiana un De Chirico del 1970 non è da considerarsi un’opera d’arte, ma solo un manufatto artigianale. L’unica discriminante è il tempo (50 anni se non sbaglio), è una legge cretina dell’epoca delle guerre coloniali, ma nessuno l’ha mai ne modificata ne abrogata.”.
Sia ben chiaro: non c’è nessuna intenzione di denigrare o demotivare chi si diletta in pittura, attività consigliabile a chiunque voglia ritrovare se stesso e intende conoscere i linguaggi dell’anima di tutti i tempi, anzi, tutt’altro!
L’analisi vuole evidenziare che c’è una diffusione disordinata di intendere la PITTURA e c’è un altrettanto mercimonio esponenziale di pseudo artisti che cavalcano la disinformazione furbamente! l’OPERA D’ARTE DEVE COMUNICARE EMOZIONE! l’iperrealismo mi affascina ma quando penso che è un virtuosismo tecnico portato alla sublimazione mi svilisce …credo che dipingere sia saper disegnare a mano libera e a occhio e che la dimistichezza con i colori e pennelli sia poi una gratificazione data dall’uso nel tempo…adr

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