Bcc Sassano: la terza lettera aperta di Cammarano !!


Aldo Bianchini

SALERNO – Era attesa da qualche giorno, in molti già sapevano, e finalmente è giunta via mail in redazione la terza lettera aperta (ma non tanto !!) che questa volta il dott. Vincenzo Cammarano, capolista di opposizione nelle ultime consultazioni elettorali tra i soci della Bcc Sassano, ha indirizzato alla federazione Campana delle Bcc, alla filiale di Salerno, alla sede centrale di Roma, e alla sede regionale di Napoli della Banca d’Italia ed, infine, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro. Osservazioni e richiesta di chiarimento, questo l’oggetto inserito nel contesto della lettera che questa redazione ha deciso di pubblicare inserendo degli “omissis” nei punti più delicati della stessa, punti che potrebbero andare al di là del legittimo “diritto di cronaca”. Continua, quindi, la querelle tra l’attuale CdA dell’istituto di credito sassanese e la componente del gruppo legato al dr. Cammarano che, ricordiamo per la cronaca, è stato sconfitto in maniera netta nelle ultime elezioni del 15 maggio 2015. La querelle continua, dicevo, nel momento in cui fervono le trattative tra la Bcc Sassano e la Banca del Cilento e Lucania Suda per arrivare alla fusione della prima con la seconda, fusione auspicata anche dalla Banca d’Italia che fin qui sembra non aver privilegiato alcun tipo di accorpamento. Ecco, comunque, il testo della lettera:

“””Io sottoscritto Dr. Vincenzo Cammarano, socio fondatore della Bcc di Sassano ed ex Vice Presidente, essendomi candidato alla presidenza del c.d.a nelle elezioni delle cariche sociali del 15.05.2015, atteso che seguo con trepidazione, come è giusto che sia, il destino dell’azienda che ho concorso a fondare, chiedo a tutti i livelli dell’ODV (Banca d’Italia) di conoscere le misure poste in essere a “salvaguardia futura della istituzione”; a tal fine, risultano doverose le sotto riportate riflessioni.

Preliminarmente,
bisogna chiarire il significato di adeguato standing, termine molto caro agli alti esponenti di Banca d’Italia e da essi enfatizzato a proposito degli istituti di credito idonei per essere organismi incorporanti. Le predette caratteristiche, possedute dalla Bcc MPRL, con la quale la Sassano aveva intrapreso percorso che portasse in tempi rapidi al processo aggregativo, purtroppo, fallito, sono riscontrabili in capo alla Banca di Credito Cooperativo del Cilento e Lucania Sud, individuata come partner alternativo alla stessa MPRL? Tale interrogativo è opportuno considerato che, fino ad un anno fa, la Cilento non era ritenuta idonea dallo stesso ODV e, quindi, c’è da chiedersi cosa sia accaduto nel frattempo anche perché tale banca possiede un rating prossimo a quello della Sassano e con una marcata litigiosità al suo interno. Dal quotidiano economico “il Sole 24 0re” di qualche mese fa si apprendeva che la Cilento aveva il triste primato dei crediti “Malati” al di sopra del 20% considerato limite di estremo allarme, ben al di sopra della stessa Sassano 18%. In caso di fusione con la BCC del Cilento chi salverebbe chi?

Considerato, altresì e, non residualmente, che:

1) L’ultima ispezione di Banca d’Italia, sembra abbia evidenziato una serie di condotte, non proprio idonee al ruolo svolto, da parte del Presidente del Cda, che ha rassegnato – omissis – le proprie dimissioni;
2) nel Cda il Presidente dimissionario – omissis – ancora detta la linea, visto che ne è il padre padrone, alla lista costruita in tutta fretta all’ultimo rinnovo del Cda ;
3) da quanto è emerso, di recente, dalla stampa, il verbale ispettivo sarebbe stato stilato ben prima del rinnovo del Cda, per cui non sarebbe stato opportuno impedire la ricandidatura di Antonio Calandriello?;
4) è fondato ritenere, che il Cda, attuale, ha pretestuosamente presentato alla consorella MPRL richieste tali da farla desistere dalle trattative della fusione considerato che esse rassegnavano come oggetto centrale i conflitti di interesse del Presidente – omissis – ;
5) la MPRL è ancora disponibile al processo aggregativo, sgombrato il campo dall’influenza determinante dell’ex Presidente di cui il Cda ne è attualmente piena espressione;
6) le trattative, in via “informale” le conduce lo stesso Calandriello, ponendo al centro dell’accordo ciò che sembra essere stato rilevato conflitto di interesse;
7) la Sassano potrebbe subire un dimezzamento nei volumi, danneggiando la consorella Cilento incorporante e tutta la futura banca;
8) a causa dell’innaturale processo, tra l’altro, non supportato dalla continuità territoriale, i migliori dipendenti e funzionari, come sta avvenendo in questi giorni, si dimettono e passano alla consorella MPRL; ciò potrebbe riguardare anche i migliori clienti e soci;
9) a quanto pare la vice presidente attuale, senza particolari meriti tecnici specifici, dovrebbe rappresentare la governance futura in seno alla Cilento, ed essere la portavoce dell’ex Presidente;
10) sicuramente mettendo insieme due criticità più due litigiosità in essere non si ottiene una sufficiente garanzia di stabilità futura, anzi…..;
11) solo un’eccellenza associata alla continuità e omogeneità territoriale, potrebbe elidere le criticità e creare un soggetto più strutturato e duraturo;
Non riesco a comprendere, sarà un mio limite, come si possa pensare di indurre la MPRL alla chiusura della trattativa, quando questa è ritenuta, universalmente, Banca di adeguato standing, del territorio, e con crediti malati sotto il 5%, da parte di un’inadeguata governance della Sassano priva, anche, dei requisiti della competenza, col solo pretesto che la MPRL non abbia voluto concedere il Vice presidente Vicario, ma forse solo il vice Presidente, dovendo essere, giustamente, il Vicario uomo di fiducia del Presidente.
Si può mettere a repentaglio il destino della nostra banca solo perché non si è trovato – omissis – e quel qualcuno non ha particolari competenze tecniche?
Vorrei sapere cosa vi sia dietro questa apparente e pretestuosa rivendicazione.
Gli organismi incaricati della predisposizione del progetto non si limitino a mettere insieme numeri asettici, che ognuno può leggere come vuole, ma diano una valutazione di merito, soprattutto prospettica, tenendo conto da quanto ho scritto in precedenza.
Gli organismi di vigilanza, da sempre contraddistintisi come ultimo baluardo, a condotte “discutibili”, non assecondino patti che non mirino al bene comune “Banca”, laddove si conoscono attori e interessi in campo;
Per favore non mi si venga a dire che la BCC del Cilento e Lucania Sud dopo un anno sia miracolosamente diventata virtuosa, con un rating 4 la Sassano doveva essere incorporata, paradossalmente con lo stesso rating la Cilento dovrebbe incorporare!!!
Se alla Sassano sono allo stato solo contestati problemi organizzativi, non è plausibile li risolva chi è stato recentemente e definitivamente sanzionato per l’organizzazione, se la Sassano sono stati solo contestati problemi nei controlli, non è plausibile li possa risolvere chi è stato pesantemente sanzionato definitivamente per i controlli, se la Sassano ha in portafoglio crediti “malati” non può risolvere i suoi problemi con chi è stato pesantemente sanzionato per i crediti “Malati” (due malati, laddove la Sassano fosse poi malata, fanno due malattie, non un organismo in sano).

Se poi ci vogliamo tutti lavare le mani, affidandoci allo scarica responsabilità, rinviando il tutto all’assemblea di disinformati soci come avvenuto lo scorso 15 Maggio, io non ci sto!
tanto rilevato e deferito alle Autorità, cui la presente è destinata,
si chiede
la massima sorveglianza sulla paventata, innaturale ed inopportuna trattativa tra la Bcc del Cilento e Lucania Sud e la Bcc di Sassano, al fine di :
1) non consentire la nascita di un soggetto economico sul territorio destinato a non durare nel tempo;
2) tener conto che la MPRL è disponibile alla fusione, sgombrato il campo da richieste pretestuose e personali includenti ed escludenti;
3) evitare che le trattative della fusione vengano condotte dal Dr. Calandriello e, per “suo conto”, dal Cda in carica, che per garanzia di tutti “dovrebbe dimettersi” o “essere dimesso”;
4) evitare che, considerato i precedenti della Cilento, la conflittualità non si sposti da Vallo della Lucania al Vallo di Diano, gettando nello sconcerto risparmiatori, già abbastanza preoccupati e delusi, soprattutto dalle notizie sulla fusione con Cilento, in quanto riconoscono più opportuna quella con MPRL, già apprezzata sul territorio, che era data come fatto acquisito.
Personalmente, e visto il mio attaccamento alla banca, che ripeto ho contribuito a far nascere, con il presente documento e con la mia candidatura lo scorso 15 maggio, penso di aver fatto quanto era nelle mie possibilità e prerogative, ora spetta alle Autorità preposte attivare gli strumenti consentiti dalla legge.
Sassano 28.09.15
Dr.Vincenzo Cammarano

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