Bcc Sassano: si va verso la Banca del Vallo di Diano ?


Aldo Bianchini

SASSANO – Il termine “querelle” (di origine francese e molto usato nel linguaggio giornalistico, dal lat. querella, variante di querela !!) indica una “accesa discussione tra persone che sostengono posizioni diverse, specialmente in campo culturale, politico e ideologico”. Non sta, quindi, ad indicare la supremazia di una delle parti in campo e neppure una loro parità in termini di bilancino; quel termine è addirittura molto appropriato per meglio definire la vicenda che sta caratterizzando lo scontro in atto “per e nella” Bcc Sassano dopo le elezioni interne che hanno assegnato la vittoria alla componente che fa capo al dr Antonio Calandriello (presidente dimissionario) e la sconfitta a quella del dr Vincenzo Cammarano. Se proprio dovessi assegnare la palma della “lotta ideologica” ad una delle due componenti la assegnerei, senza indugio, a quella del dr. Cammarano che più dell’altra sta dimostrando una grossa attenzione alla territorialità della banca e, difatti, si è schierata a sfavore della fusione della Bcc Sassano con la Bcc del Cilento e Lucania Sud; ammesso che lo schierarsi in favore della Cilento voglia dire “abbandono della territorialità” che, lo ripeto, per la Banca d’Italia non avrebbe alcun senso e che, invece, per la gente e per i soci è di grandissima importanza. Nessuna lotta di potere, dunque, ma una chiara contrapposizione ideologica, questa è la querelle. Detto questo mi corre l’obbligo di informare i lettori che la sera di domenica 4 ottobre 2015 alcuni esponenti della “componente Cammarano” si sono incontrati nei locali dell’agriturismo “delle Acacie” di Sala Consilina per varare, così come è stato varato, il “comitato per la creazione della Banca del Vallo di Diano” che nelle intenzioni di alcuni soci delle tre banche di credito operanti sul territorio dovrebbe raccogliere in un unico istituto la Monte Pruno, la Buonabitacolo e la Sassano e scongiurare, così, la fuga verso Vallo della Lucania di un’altra infrastruttura valdianese (dopo lo scippo del tribunale, e quelli annunciati del carcere, dell’Inail e dell’Inps e il depauperamento dell’ospedale). Questa in estrema sintesi l’azione che il neo comitato si propone di portare avanti già nelle prossime ore per ottenere la giusta legittimazione e per presentarsi dinanzi alla Banca d’Italia con una formale richiesta di convocazione di un’assemblea straordinaria (almeno per quanto riguarda la Bcc Sassano) da parte di un decimo dei soci. Ovviamente l’idea progettuale è più articolata, e per meglio descrivere la sua struttura sarà necessario che il Comitato esca allo scoperto ed organizzi una conferenza stampa per illustrare le sue linee direttrici. Nonostante gli sforzi compiuti in queste ore, per ottenere notizie di prima mano, si è saputo soltanto che il Comitato ha conferito la delega di “portavoce” al prof. Nicola Femminella (già ispiratore e fondatore della banca sassanese) che si è subito chiuso in un necessario, doveroso e scrupoloso silenzio. Dalle maglie dello stretto riserbo è, però fuoriuscita la notizia di una probabile visita del Comitato presso la Bcc Monte Pruno per ottenere dalla stessa un primo e importante assenso per la grande fusione nel nome della “Banca del Vallo di Diano”; non si hanno certezze in merito al fatto se detto incontro è già avvenuto o è in procinto di verificarsi; sta di fatto che si sussurra di un prossimo (questione di ore !!) incontro del Comitato anche con gli esponenti della Bcc Buonabitacolo. Insomma una serie di notizie tutte da verificare e da riordinare in mancanza di conferme da parte dei diretti interessati. In pratica ognuna delle tre banche dovrebbe rinunciare a qualche sua specifica peculiarità in favore della nascita della Banca del Vallo di Diano con l’aggiunta, forse, delle tre diverse denominazioni anche al fine di non far perdere l’identità nella denominazione. A trattative in corso o appena iniziate è difficile esprimere un giudizio di merito; al momento si può solo prendere atto che uno dei personaggi più significativi del Vallo, e non solo sul piano culturale, come il prof. Nicola Femminella (cresciuto politicamente alla scuola dell’ex ministro sen. Michele Pinto) da domenica sera si ritrova proiettato al centro dell’attenzione generale della popolazione e delle istituzioni del Vallo di Diano.

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