Sanità: ospedali ko !! ma De Luca non doveva salvare tutto ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Ma il governatore De Luca non doveva salvare tutta la sanità pubblica ? Questa la domanda che mi è stata posta da più lettori in questi ultimi giorni in cui si discute, anche per opera dei giornali, della crisi dei medici ospedalieri e delle conseguenti devastanti disfunzioni che ri<cadranno sulla marea di utenti. In tutta sincerità non credo che sia colpa di De Luca ovvero che non sia soltanto colpa di De Luca, così come è colpa di chi lo ha preceduto nella gestione della sanità pubblica campana, perché di questo voglio parlare al di là della crisi che sembra improvvisamente presso tute le strutture ospedaliere del Paese. Sicuramente è colpa del sistema bloccato sulle assunzioni, perché questo sistema conveniva prima ai medici e poi ai politici, e perché anche ai sindacati. Mi spiego meglio. I medici, non tutti per carità sono affamati di soldi (un po’ come i magistrati !!) perché ritengono di essere una categoria di professionisti al di sopra di tutto e di tutti. E’ vero che la professione di medico è quella più atipica perché è una professione che va contro se stessa in quanto se cura bene l’ammalato questi non si rivolge più al medico. Difatti il loro compito è paradossalmente proprio quello descritto da un giurista e politico inglese, James Bryce (1838-1922): “il medico ha come meta ideale quella di diventare inutile, guarendo il paziente”. Attenti, però, a non generalizzare perché si corre il rischio di sprofondare in una guerra intestina senza fine. Il problema c’è ed è gigantesco, ed è un problema che nessuno intende risolvere alle radici perché non conviene a nessuno; da qui le continue inutili lamentele dei medici, dei politici e dei sindacati. Ma, mi chiedo non sono stati proprio loro ad inventare il perverso sistema ALPI che blocca le assunzioni per favorire le “super prestazioni orarie” dei medici (non dico quelle professionali perché sarebbe un discorso molto più lungo !!). Con questo sistema, inventato da politici e sindacati compresso quello dei medici, viene garantito ai medici più volenterosi di piazzare addirittura le doppiette (due turni di lavoro di seguito) se non anche addirittura tre; in pratica negli ospedali, soprattutto quelli di periferia e/o più piccolo, grazie all’ALPI un medico passa la giornata correndo da un ospedale all’altro per tamponare le falle e introitare lauti guadagni, fino a cifre iperboliche come quelle incassate da un solo medico (Verrioli !!) che qualche anno fa esibì una dichiarazione dei redditi superiore ai settecentomila euro. Mi sono sempre chiesto e richiedo ora quale resa professionale ottimale è possibile per un medico che si trova davanti un caso serio e lui è alla ventesima ora di lavoro consecutivo ? Naturalmente nella categoria dei medici c’è una buona fetta di professionisti seri e coscienziosi, spesso anche oltre i limiti della normale umanità; e probabilmente sono proprio questi medici a subire danni irreparabili dalla loro umiltà al servizio dell’utenza e dalla tracotanza dei tanti medici che divorano orari di lavoro prolungati e fior di quattrini senza garantire una resa professionale accettabile. Ci si lamenta poi delle carenze numeriche dei medici negli ospedali; giusto, ma perché non scaldare i ferri a tutti i medici di base ridotti ormai a semplici scrivani fiorentini, ordinare loro di fare i turni di guardia medica (senza ulteriori emolumenti) e immettere subito i medici delle guardie mediche nei posti ospedalieri dove occorrono ? A me sembra abbastanza semplice, probabilmente poi per mettere in pratica queste cose semplici diventano difficili e improponibili. Ma se non cambiamo sistema siamo destinati a perire sotto la mannaia della spending review e conseguentemente cade ogni illusione riposta nel salvatore della patria (alludo a De Luca) che certamente si è mosso nel campo della sanità ma solo per sostituire alcuni manager e garantire la copertura con uomini di suo gradimento. Spesso dico che le foto parlano da se.

Quella che vedete pubblicata riguarda una riunione tenuta all’Asl di Salerno dal direttore generale Antonio Postiglione; la lettura attenta della fotografia da, almeno a me, una visione abbastanza sconfortante: il manager predica, quello con la testolina che cade sulle sue mani lo osserva meravigliato, quello in piedi vicino alla porta storce il muso e, infine, quello seduto sembra non dar proprio ascolto alle parole di Postiglione. Insomma la foto la dice lunga; spero che non sia come l’ho descritta io, altrimenti siamo davvero alla frutta.

One thought on “Sanità: ospedali ko !! ma De Luca non doveva salvare tutto ?

  1.  Illustre Direttore,
    anche questa volta ha colpito nel segno, mettendo in evidenza una situazione “gravissima”.
    La sanità Campana è al collasso, è vero,……..ma non bisogna dimenticare che è una sanità “commissariata” e non da adesso.
    Non sono un De luchiano, ma quello che non è riuscito a fare Il mite Caldoro in cinque anni, poteva farlo il burbero Vincenzo in cinque mesi? E con i problemi che ha dovuto affrontare con la Severino prima e con il “fattaccio” Marsturzo dopo (fatti collegati) ma seri. Bisogna avere presente queste variabili per essere sereni nel giudizio e riportare le cose per quelle che sono.
    Sicuramente ,piaccia o non piaccia,De Luca con lo sfascio della sanità e in particolare nella nostra Provincia centra veramente poco.Non ha nominato nemmeno l’Assessore alla Sanità, per quanto poteva essere inutile, tenuto conto del commissariamento governativo, e si è accontentato di nominare un “mancato consigliere regionale” trombato, nello staff. Questo dovrebbe bastare a sgomberare il campo da facili attacchi (ribadisco che non sono un De Luchiano), ma la verità è questa.
    Il mancato sblocco del turn over del personale sanitario in Regione ha raccolto sempre maggiori proteste da parte del mondo sanitario, sociale, politico ed istituzionale campano.
    Volendo essere certosini si potrebbe dire, almeno per Salerno, che il passato Direttore Generale avrebbe potuto osare di più, con accorpamenti tra Ospedali, che da soli boccheggiano, e favorendo l’eliminazione di doppioni di reparti assolutamente inutili e costosi ,risparmiando denaro e assicurando continuità e migliori prestazioni.
    Ma evidentemente non è stato così………come non si è mai capito l’innamoramento per un gruppo dirigenziale di “stretto staff” tutto sbilanciato sull’asse Sud di Salerno. Ha chiuso per modo di dire l’Ospedale di Scafati, quello di Agropoli,consigliato male, sicuramente per quello di Agropoli, e con i risultati che stanno sotto gli occhi di tutti. Sicuramente non è stata colpa sua( persona capace e con non ha lesinato coraggio nel fare alcune azioni)………forse del suo “mentore” ma i risultati sono quelli che sono………non lusinghieri. Diciamo così perché non è la sede. Si potrebbe , in ipotesi, dire, che egli stesso è stato un “agnello sacrificale”sull’altare dei “fratelli ,cugini, nipoti di Arechi”.
    Lo sanno tutti o quasi che le assunzioni necessarie a garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria ai cittadini campani per ora non ci saranno perché Il Ministero per l’Economia e le Finanze continua ad imporre il blocco delle assunzioni nonostante gli sforzi compiuti per ripianare il debito della sanità”.
    E non è tutto,purtroppo,Direttore,con l’entrata in vigore delle ristrettissime norme Europee in termini di “orario” la situazione è alla frutta. Non esiste materialmente il modo per garantire i “turni”.
    “ Il blocco del turn-over in Sanità arreca un gravissimo danno ai cittadini campani. Se questo dato di fatto poteva essere non diremo accettato, ma capito, perché  vi era il grave deficit dovuto a precedenti dissennate politiche, a pareggio di bilancio raggiunto,merito di Caldoro, non si sa perché sottaciuto, non è ulteriormente tollerabile. Il veto posto dal Ministero dell’Economia è iniquo se si pensa alle centinaia di milioni di eur a spesi per straordinari ed ALPI a volte anche allegramente come le cronache di questi giorni ci stanno raccontando. Al danno si è aggiunta la beffa. Di fronte alla considerazione che con le stesse risorse (a volte anche dissennatamente e esageratamente fruite) si potrebbero assumere diverse migliaia di persone, la risposta del Ministero è che poi si dovrebbero versare anche i contributi, e l’INPS si troverebbe in difficoltà. 
    Oltre le eventuali difficoltà dell’INPS, la verità che lo “sforamento” è all’ordine del giorno, la Sanità Privata si paga e le liste di attesa pubbliche sono ormai chilometriche.La gente in Provincia di Salerno si porta le medicine da casa quando si ricovera.Uno scandalo. Se non si trova il coraggio di affrontare il problema alle radici , superando l’obsoleto concetto dell’Ospedale sotto casa, accorpando e gestendo con criterio le risorse, ormai al lumicino, gli ospedali della Provincia di Salerno non mangeranno il panettone. Speriamo che Postiglione, il commissario nominato,superi il gap dell’incarico a “tempo”, rompa gli indugi e agisca prima che sia veramente troppo tardi. Per certi versi già lo è. Quando un reparto di Oncologia deve centellinare i ricoveri perché non ha di che curare di che cosa stiamo parlando? Per risolvere certe situazioni di criticità sedimentate nel tempo più che Vincenzo ci vorrebbe San Vincenzo.
    Direttore le cose sono molto più gravi di quello che Lei a torto o a ragione addebita a De Luca se non altro per la lesione di diritti fondamentali, come è  quello della salute.Lei ha fatto benissimo a lanciare un sasso nello stagno……….ma è un acqua nerissima e mefitica.

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