SANITA’: esplode il “caso Coscioni-cardiochirurgia”

Aldo Bianchini

SALERNO – Che qualcosa dovesse accadere in cardiochirurgia era nell’aria da tempo. Esattamente da quando nel maggio del 2015 il primario prof. Giuseppe Di Benedetto ha lasciato il suo incarico per raggiunti limiti di età. Ma che si arrivasse ai “trucchetti pseudo politico-sanitari” per assicurare una successione che, probabilmente, il primario che ha ideato e portato la cardiochirurgia a Salerno non voleva e che, forse, aveva destinato (almeno nei suoi pensieri !!) ad un collaboratore diverso da Enrico Coscioni, già cardiochirurgo a Salerno ed attuale consigliere per la sanità del governatore Vincenzo De Luca al quale è legato da lungo tempo e da antica amicizia (ammesso che qualcuno possa essere annoverato come amico di De Luca !!). Che il successore ideale di Di Benedetto fosse il cardiochirurgo Severino Jesu è cosa nota anche agli scolaretti, così come lo stesso Di Benedetto prima di lasciare l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona aveva predisposto, con appositi ordini di servizio per la riorganizzazione del suo reparto, noto come eccellente in tutto il Paese. Ma le aspirazioni, forse anche giuste e sacrosante, di Enrico Coscioni non si sono mai sopite ed ha continuato in questo anno e mezzo (da quando cioè è diventato consigliere del kaimano) a seguire con una certa attenzione i passi di quello che riteneva essere il suo reparto. Non aveva fatto, però, i conti con il cosiddetto oste e, soprattutto, aveva dimenticato che la cardiochirurgia a Salerno è denominata in maniera indelebile con il marchio a fuoco “Di Benedetto” che con grande capacità organizzativa e professionale aveva creato più di venti anni fa, scegliendo con il lanternino tutti i suoi collaboratori e portandoli ad un livello di professionalità molto elevata. Non accade molto spesso nella vita, ma questa volta il professore Di Benedetto ha avuto una risposta, in termini di amicizia e di fedeltà, dai suoi ex collaboratori che va al di sopra delle più rosee attese. Ma di questo parlerò domani. Dunque ritorniamo al momento in cui Coscioni diventa consigliere di De Luca e, soprattutto, al momento in cui lo stesso Coscioni entra nel mirino della magistratura napoletana per presunte pressioni per una poltrona di primario da assegnare in uno dei maggiori plessi ospedalieri partenopei. Da quel preciso momento sembra che il rapporto De Luca – Coscioni si sia visibilmente alterato anche per via del fatto che il commissario Joseph Polimeni è notoriamente entrato in collisione con il governatore per il semplice fatto che le centinaia di delibere emesse da Polimeni non hanno sortito gli effetti che De Luca si aspettava. Tanto è vero che lo stesso governatore ha cercato di accaparrarsi, in via ufficiale con decreto ministeriale, il ruolo di “commissario unico ad acta” di tutta la sanità campana; cosa che gli avrebbe permesso di muoversi a suo piacimento. Ma l’operazione non è riuscita e sia il ministro Beatrice Lorenzin che il governo hanno bloccato, sine die, la richiesta nomina. E allora cosa fare ? Astutamente si è pensato di sdoppiare la cardiochirurgia di Salerno in “urgenza” e “ordinaria” in modo da consentire la nomina di due primari (oggi si chiamano dirigenti di unità) assegnando l’urgenza a Coscioni e l’ordinaria a Jesu (o tutto il contrario, tanto non cambia nulla); anche perché quasi il 90% dei casi in cardiochirurgia è urgente al punto tale da poter essere considerato ordinario e che i casi davvero urgenti sono pochissimi; ma la scissione in due del complesso ed eccellente reparto avrebbe favorito le due nomine in questione ed avrebbe consentito la continuazione del modello organizzativo di Di Benedetto con il lavoro di Severino Jesu. A quel punto tutte le aspettative sarebbero state assicurate ed il silenzio sarebbe calato su una vicenda complessa ed articolata. Ma c’è un altro aspetto che non può essere sottaciuto; la nomina di Jesu avrebbe tacitato tutti gli ex collaboratori di Di Benedetto e quella di Coscioni avrebbe consentito al governatore di liberarsi del peso rappresentato dalla presenza, ormai non più gradita, a Napoli dello stesso Coscioni. Il piano era stato molto ben organizzato, ma sfortunatamente il diavolo ci ha messo la coda e almeno 90 (novanta) ex collaboratori del professore Di Benedetto si sono ribellati con un documento molto duro di cui darò maggiori ragguagli nell’articolo di domani.

One thought on “SANITA’: esplode il “caso Coscioni-cardiochirurgia”

  1. SEVERINO E’ UN BRAVISSIMO CARDIO-CHIRURGO E’ VALIDO SOSTITUTO DEL PROF. PEPPINO DI BENEDETTO , AL RUGGI ESISTE UNA EQUIPE ABBASTANZA VALIDA E RAPPRESENTATIVA , PROFESSIONALMENTE . ALTRI INVECE HANNO SCELTO LA STRADA , CONTINUASSERO A FARE QUELLO CHE FANNO ” LA CARDIO- CHIRURGIA E’ UNA COSA SERIA , NON E’ UNA CAMPAGNA ELETTORALE.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *