SELE: la conservazione delle specie ittiche

Da Piera Carlomagno

SALERNO – “Stato di conservazione delle specie ittiche in Campania con particolare riferimento al bacino idrografico del fiume Sele”. Su questo tema, l’Ente Riserve Naturali Foce Sele-Tanagro Monti Eremita Marzano, in collaborazione con l’Unione Europea, la Regione Campania e il WWF, ha organizzato, per DOMANI sabato 11 marzo dalle 9.30 alle 18.30 un corso di formazione e aggiornamento presso l’Oasi del WWF di Persano, rientrante nella riserva naturale regionale Foce Sele – Tanagro.

La giornata è articolata in due parti. Dalle 9.00 alle 13.30 ci saranno tre lezioni frontali, introdotte dagli indirizzi di saluto ai partecipanti della commissaria dell’Ente Riserve, l’architetto Maria Gabriella Alfano, e del responsabile dell’area naturalistica protetta di Persano, dottor Remigio Lenza.

La prima lezione ha come titolo “Comunità ecologiche, quadro zoogeografico e stato di conservazione delle specie ittiche dell’Italia peninsulare”, e sarà tenuta dal professor Giovanni Rossi, PhD in Biodiversity and evolution, socio fondatore della società cooperativa Hydrosynergy, una spin-off dell’Università di Bologna. La seconda, vertente su “Specie aliene, ecosistemi e biodiversità a rischio” vedrà protagonista l’ittiologo Salvatore De Bonis, del Dipartimento di Biologia, laboratorio di Igiene Ambientale, dell’Università di Napoli Federico II. La terza invece riguaderà le “Esperienze gestionali riserve di pesca sportiva ecosostenibile, no kill, e salvaguardia del patrimonio ittico del bacino Sele-Tanagro con recupero dei ceppi di trota native”, e sarà a cura dell’ittiologo Pier Paolo Gibertoni, dell’Associazione riqualificazione fiumi Sele – Tanagro.

A seguire, la pausa pranzo. Nel pomeriggio, dalle 15 alle 18.30 i partecipanti al corso prenderanno parte ad una vita all’Oasi del WWF di Persano, con esperienze pratiche di pesca.

 

Le Riserve Naturali “Foce Sele – Tanagro e Monti Eremita-Marzano” si estendono per quasi diecimila ettari lungo la fascia litoranea che fiancheggia la foce del fiume Sele, sulle sponde dei fiumi Sele ,Tanagro e Calore  e sul massiccio dei monti Eremita e Marzano. L’area protetta interessa trentanove comuni, nelle province di Avellino e di Salerno, e cinque comunità montane. Si tratta di un territorio caratterizzato da qualità ambientale elevata, riconosciuta perfino a livello europeo, come testimonia la presenza al suo interno dei siti di importanza comunitaria (SIC): quello della fascia costiera nei comuni  di Capaccio ed Eboli, quello alla confluenza dei fiumi Sele e Tanagro, quello dell’alto Calore Salernitano, e quello del Monte Eremita. Il territorio comprende una zona umida di interesse internazionale che ospita numerose e rarissime specie vegetali e animali nei comuni di Campagna, Serre e Persano.

One thought on “SELE: la conservazione delle specie ittiche

  1. Articolo ottimo. Quello che fa sorridere è leggere di convegni dove si parla di pesca ecosostenibile come se la penuria ittica dei fiumi fosse colpa di un pescatore con una lenza e non di sversamenti e inquinamenti vari che soffoca migliaia di pesci…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *