FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO QUALI PIANTE SONO UTILI A MEMORIA E CONCENTRAZIONE

 

 

Del dr. Alberto Di Muria

TEGGIANO – La struttura fondamentale del nostro cervello deputata alla memoria è l’ippocampo. Da ricerche recenti è stato scoperto che in questa zona si ha una continua formazione di nuove cellule, che molto probabilmente sono essenziali per la formazione di nuova memoria. Il dialogo fra l’ippocampo e la corteccia è indispensabile alla memoria affinché avvenga il processo di consolidamento della stessa, che verrà impressa e resa utilizzabile dalla coscienza sotto forma di ricordi. Nell’invecchiamento o in caso di stress cronico nelle malattie degenerative del cervello, il processo di memorizzazione di cose nuove diventa difficoltosa, mentre spesso restano nitidi i ricordi passati, quando l’ippocampo funzionava bene.

Sono diverse le piante che possono essere utili nella prevenzione dei problemi di memoria.

Stati d’ansia, insonnia, possono causare dei veri e propri black-out nella memoria. In questi casi si può ricorrere Tilia Tomentosa MG, 30-40 gocce 2-3 volte al giorno lontano dai pasti. L’azione sarà di tipo ansiolitico e sedativo agendo sia sul centro del sonno che sull’asse cortico-ipotalamico. Oppure Melissa TM, 30 gocce 2-3 volte al dì o compresse di 300 mg di estratto secco. Si conoscono da innumerevoli studi gli effetti benzodiazepino-simile di questa pianta, indicata anche quando agli stati ansiosi si accompagnano disturbi come dispepsie o nausee.

Ci sono momenti della nostra vita in cui ci si sente stanchi, svuotati. Ne soffriranno la memoria, l’attenzione e la concentrazione. Un valido aiuto potrà essere quello dato dal Ginseng estratto molle, titolato in ginsenosidi al 15-18%, 150-200 mg al giorno, che aiuta in tutti i casi di astenia, stanchezza, stress e depressione. E’ controindicato in gravidanza, allattamento, ipertensione ed insonnia. Un’altra pianta utile è il Guaranà, estratto secco titolato in caffeina minimo al 3%. E’ uno stimolante dell’attenzione e della memoria per stimolazione corticale, diminuisce la percezione di fatica e fame. Se ne consigliano 400-800 mg/die per un periodo massimo di 3 settimane.  Può provocare insonnia, tachicardia e nausea.

Ma cosa fare quando per eccesso di stress, per esiti di malattie gravi o per l’invecchiamento fisiologico la memoria comincia ad abbandonarci? In questo caso la pianta per eccellenza è Ginkgo biloba, che esplica un’attività protettrice dell’endotelio vascolare, in particolare cerebrale, è un regolatore del flusso ematico, antiaggregante piastrinico; è dunque indicato nelle insufficienze cerebrovascolari con deficit della memoria.

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