Il Sistema: da 40 anni nelle mani dei pm Tringali e Russo ?

 

Aldo Bianchini

Dr. Claudio tringali, ex pm ed attuale assessore alla sicurezza/trasparenza del Comune di Salerno

SALERNO – Chiariamo subito un concetto, quando parlo di Russo e Tringali intendo riferirmi a tutta quella classe di magistrati che, nel male o nel bene, hanno amministrato la giustizia nell’era di tangentopoli; e i due nostri, Russo e Tringali, sono rimasti di più nell’immaginario collettivo soprattutto per i rispettivi impegni pubblici post-pensionamento. Difatti Claudio Tringali negli ultimi anni ha svolto più ruoli nel sociale e nella politica; Michelangelo Russo si è dato, invece, al giornalismo d’inchiesta (come era nella sua indole di magistrato inquirente).

Ma in che percentuale i due hanno inciso nel “contribuire – condizionare – interferire” sulla gestione della cosa pubblica dai tempi di tangentopoli fino ai nostri giorni. ?”; difficile rispondere, provo a fornire delle supposizioni.

In considerazione del fatto che il “sistema di potere politico deluchiano” è ancora esattamente quello che i due ex pm-gip-gup hanno all’epoca adottato, volontariamente e/o involontariamente, per smantellare il precedente “sistema di potere politico contiano”, viene naturale la domanda del perché dopo trent’anni Tringali è rimasto, con dignità, più o meno sulle stesse posizioni assumendo oggi la posizione di capo della maggioranza della sinistra che governa, mentre Russo, con rabbia, è decisamente scivolato dall’altra parte quasi a voler assumere il ruolo di capo dell’opposizione della parte della sinistra che si agita contro la sinistra al potere.

Chiarisco subito che faccio lo stesso mestiere che oggi cerca di fare anche Russo, cioè il giornalista d’inchiesta e/o di approfondimento, e che per questo cerco di porre delle domande senza tracimare nel racconto di fatti e misfatti (anche quelli interni alla stessa magistratura) che io non conosco rispetto alla peculiarità di Russo che invece conosce e che, improvvisamente, grazie all’onda mediatica travolgente si è messo a confermare con una narrazione che va oltre la favola metropolitana per assumere una sedimentazione scritta su un quotidiano (o dichiarata in un convegno pubblico) come il quotidiano “leCronache.it” che si va sempre più imponendo all’attenzione del lettore medio e non solo.

Dr. Michelangelo Russo, ex pm ed ora giornalista/editorialista de "leCronache.it"

Lo ha fatto, Michelangelo Russo, nel contesto non di un convegno ma di una lectio-magistralis  organizzata per lui da “La casa della sinistra” aperta a Torrione per la passata campagna elettorale. Dopo aver sapientemente bacchettato l’ex collega Tringali (che signorilmente non risponde mai) dicendo: “non è mai sé stesso, interpreta dei personaggi e ora sta imitando il governatore: prima ci ha provato con la Trasparenza – e il suo editto ne è la prova – poi ha capito che con De Luca non è mai esistita la trasparenza ed è passato alla sicurezza”, ha sparato la parte più succosa ed anche inquietante del suo intervento svelando misfatti clamorosi riferibili allo stesso De Luca e capaci di gettare un’ombra su quella magistratura che lui interpretava al meglio: “Ha colonizzato Salerno con delle cambiali bianche, in qualche modo anche la magistratura credeva nella sua azione, pensavano lo facesse per il bene della città ma è finita l’epoca della non criticabilità della magistratura” (fonte leCronache.it).

Non voglio infierire più di tanto ma le dichiarazioni di Russo appaiono quanto meno inappropriate ed incaute; stendo un velo pietoso su quanto mandato a dire al suo ex collega, ma il resto nella sostanza fa passare il devastante messaggio che la magistratura che indaga più sulla base di convinzioni estranee al suo ruolo che su fatti obiettivi e indiscutibili. Difatti cosa vuol dire che i magistrati “pensavano che lo facesse per il bene della città”.

E perché, infine, l’ex pm Michelangelo Russo avverte, solo ora, il dovere civico di combattere un sistema che egli stesso indirettamente ha avallato perché “credeva nell’azione per il bene della città” dei suoi esponenti politici.

 

 

 

 

 

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