E’ legittimo l’ impedimento dell’avvocato a presenziare all’udienza penale per il figlio in ospedale?

da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)

 

 

 

 

 

 

Il difensore dell’imputato  può chiedere il rinvio dell’udienza penale per legittimo impedimento, per impossibilità assoluta a comparire .Lo prevede l’articolo 420-ter del codice di procedura penale. La legittimità dell’impedimento non è predefinita dalla legge, ma è valutata discrezionalmente dal giudice che, secondo il proprio libero convincimento, può decidere se accordare o meno il rinvio. La più diffusa ipotesi di legittimo impedimento è quella connessa a motivi di salute dell’avvocato, che devono essere adeguatamente dimostrati attraverso una certificazione medica ,rispettando la legge sulla privacy.Anche il concomitante impegno professionale può rappresentare un legittimo impedimento, a tal fine è tuttavia indispensabile che il difensore si attivi per rilevare l’impedimento non appena venga a conoscenza della concomitanza tra due impegni e indichi in maniera specifica le ragioni per le quali sia essenziale che espleti la sua funzione nell’altro processo. Deve evidenziare che nell’altro procedimento non vi è un altro difensore e che non possa avvalersi di un sostituto in nessuno dei due processi.Il difensore deve depositare la relativa documentazione in cancelleria o inviarla accertandosi, però, della sua regolare ricezione e dell’inoltro tempestivo al giudice procedente.Un’avvocata del foro di Roma deposita, qualche giorno prima dell’udienza penale davanti al Tribunale collegiale, una istanza di rinvio per legittimo impedimento. Il collegio, ritenuto non legittimo l’impedimento, rigetta l’istanza . Con l’istanza si comunicava al Tribunale  di dover assistere il figlio di due anni che subirà un’anestesia totale per via di un’indagine Tac a cui dovrà sottoporsi. Per il Tribunale il bambino poteva essere accompagnato dal  padre. ‘’È stata una vicenda traumatica, quando mi hanno comunicato la decisione del Tribunale che ha negato il legittimo impedimento ad essere presente in aula ero in ospedale con mio figlio, sono svenuta”. È il racconto dell’avvocata  a cui i giudici del Tribunale di Roma,hanno detto “no” alla richiesta di legittimo impedimento. L’istanza l’ho presentata il 12 aprile 2023 ed era dettagliatissima e circostanziata . La mamma-avvocata era  sicura che il Tribunale  collegiale  recepisse la richiesta aggiornando il procedimento ma così non è stato. I magistrati hanno respinto l’istanza affermando che il bambino avrebbe potuto essere accompagnato in ospedale dal padre e hanno proseguito regolarmente con l’udienza . E’ intervenuto l’Ordine degli avvocati di Roma  le “stigmatizzando” la decisione dei giudici. “È un episodio intollerabile, siamo pronti ad agire in tutte le sedi opportune ,ha affermato il Presidente del Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Roma Avv. Paolo Nesta , Non è la prima volta che capita un episodio del genere nel Tribunale di Roma: ricordiamo il caso di una collega cui venne negato il legittimo impedimento nel giorno della data presunta del parto. Ora questo nuovo caso, che lede non solo la dignità e il decoro della professione forense, ma la dignità stessa della donna: assurdo, in un’epoca in cui si parla di parità di genere e di cosa fare per eliminare le disparità”. La legge non definisce a priori quando l’impedimento è “legittimo”, ma tale valutazione è rimessa caso per caso al Giudice, il quale può decidere in via discrezionale e secondo il proprio convincimento, se concedere o meno il rinvio della causa. Nella maggioranza dei casi, l’impedimento è dovuto a motivi di salute dell’avvocato, il quale, tuttavia, secondo costante giurisprudenza, deve adeguatamente dimostrare la sua impossibilità a presenziare per detti motivi, mediante il deposito di dettagliata certificazione medica .

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