Il sovrano e il jackpot della Regione.

 

da Salvatore Memoli

(avvocato)

Perché é stato mandato a Napoli Vincenzo De Luca? Credo di poter dire semplicemente per migliorare le condizioni generali della Regione e, se non me ne volete, della nostra Provincia di Salerno. Salerno ha sempre avuto un trattamento negativamente differenziato dalla Regione Campania. Un trattamento diffusamente inadeguato agli indici ed al potenziale di una Provincia che chiede un rilancio in molti settori. Il cambiamento del Salernitano ha bisogno di interventi infrastrutturali vigorosi che possano essere il giusto volano di molti settori produttivi: industria, turismo, terziario, agricoltura. In ogni ambito ci sono ritardi e difficoltà di gestione ordinaria. Pensavamo che De Luca avesse imparato dai bravi socialisti il metodo della banca progetti, quelli che nascevano dallo studio del territorio e dal saper intercettare le provvidenze centrali, con progetti pronti nel cassetto. Quegli stessi di cui si é avvantaggiato trovandone diversi in fase esecutiva, all’inizio del suo mandato sindacale. Inutile illusione! Tutta la rete viaria della Provincia ha bisogno di manutenzione, di ammodernamento, d’integrazione. Si cammina ancora su strade che a tratti somigliano alle vie interpoderali. Se ci si avventura nelle strade provinciali per raggiungere una qualsiasi località dell’alto o basso Cilento, si deve essere fortunati se non ci si perde, seguendo una segnaletica che non c’é, che é carente, non aggiornata, decisamente antiquata.

> In molte strade provinciali e comunali, alcune chiuse da anni, con fondi stradali, precari, pieni di buche e di minacciosi precipizi, privi di custodia, tutto é fermo ad una viabilità antica, dove sembra che abbiano fatto il giusto per consentire il passaggio di animali da soma e di greggi che popolano le montagne.

> Il turismo vive del coraggio di imprenditori che hanno investito, di tasca propria, non conosce un sistema che li mette in rete, che sostenga progetti utili ad un rilancio, mentre consente di contenere i costi e, quindi, competere con tutto il basso mediterraneo. L’agricoltura é sempre più stretta nella morsa di un’urbanistica che cementa i terreni, gli cambia destinazione e si avvicina sempre più alle aree agricole, soprattutto a vocazione zootecnica. Gli stessi allevamenti, in primis bufalini, risentono di un’attenzione discutibile e nociva.

> La cultura é sempre più ristretta a circoli aristocratici che sapientemente indulgono all’amicizia dello sponsor. I musei e i luoghi di interesse archeologico e monumentale sono destinati alle iniziative coraggiose di persone assai simili alle dame di carità, mosse da un interesse nostalgico ed elitario, quando non si confondono con il chiasso di spettacoli volgari e ben lontani dalla location.

> Dove sta la Regione nei trasporti e nella pianificazione della mobilità provinciale? Il salernitano assiste a proclami episodici di buona disposizione d’animo in mille settori, salvo a ricadere negli spezzoni d’interventi inconsistenti, legati a impulsi emotivi, per i quali si sventolano bandiere partigiane.

> Oggi arriva l’idea del grande ospedale, anzi grandissimo, come se non bastasse quello che abbiamo e come se non fosse un dramma la chiusura di tanti altri presidi in provincia. Si aggiunge l’idea del vecchio Tribunale come centro direzionale della zona est. Chiacchiere raccontate per creduloni e per la claque di suonatori piattini. Sia chiaro le cose vanno fatte ma est modus in rebus!

> La logica urbanistica fin qui scelta non voleva i centri direzionali fuori dalla cinta cittadina? Perché riscattare il vecchio Tribunale dal Demanio? Forse qualcuno pensa che si ripeta la storia del Palazzo delle Poste e della sede della Proc…

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *