GIUSTIZIA: Giuseppe Canfora e la “legge Severino” che nessuno ha il coraggio di cancellare

 

Aldo Bianchini

Dr. Giuseppe Canfora - già presidente della Provincia e attuale sindaco di Sarno

SALERNO – Una volta tanto cerchiamo di dire, tutti, la verità: “Grazie a Silvio Berlusconi abbiamo una legge che automaticamente sospende dai loro incarichi i politici colpiti almeno da una sentenza di condanna in primo grado”.

Perché piaccia o meno, tutti devono ammettere che quella legge con effetti anche retroattivi (unico caso nel nostro diritto) fu concepita e strutturata per colpire ed abbattere soltanto Silvio Berlusconi; la sinistra fu crudelmente micidiale nel perorare l sua immediata esecuzione e la destra subì supinamente quel colpo di maglio giustizialista.

Ora accade che quella legge odiata da tutti rimane in piedi perché nessuno la può cancellare; la sinistra perché l’ha voluta così tenacemente e la destra perché l’aveva subita ed oggi cerca di farla ricadere sulla sinistra.

Dato però che il nostro ordinamento giudiziario prevede tre gradi di giudizio può accadere, ed è accaduto, che un condannato in primo grado oppure in appello venga poi assolto in Cassazione; è questi sono casi in cui la negazione dello stato di diritto è totale ed aberrante.

In questi casi non rientra quello di Giuseppe Canfora (ex presidente della Provincia di Salerno ed attuale sindaco di Sarno), sicuramente vittima di un’aberrazione giuridica voluta dalla sua parte politica, per il quale la Cassazione ha confermato le due precedenti sentenze di condanna (primo grado e appello) per una fumosatentata concussione” per la vicenda relativa alle nomine del Consorzio di Gestione Servizi, partecipata dell’Asi Salerno, che in quel momento era gestita dalla destra pur essendo cambiati i vertici dell’Ente Provincia in favore della sinistra; a termini di legge, quindi, Canfora o va via da solo o dovrà essere cacciato con decreto prefettizio (che in questo caso stenta vergognosamente ad arrivare per cavilli amministrativi di notifica della sentenza definitiva)   in esecuzione della sentenza che la Cassazione ha emesso sulla base della legge Severino. E’ vero che Canfora pretesta con viva forza la sua specchiata innocenza, ma allo stato di fatto non c’è niente da fare e deve andare via. In questo hanno pienamente ragione il vice ministro Edmondo Cirielli e il senatore Antonio Iannone; ed è assolutamente vergognoso che il Partito Democratico (da Enzo Luciano, segretario provinciale del PD, alla neo segretaria nazionale Elly Schlein) si sia chiuso nell’assoluto silenzio.

Tra Canfora e Cassandra ci fu uno scontro politico senza precedenti con una “ridicola” serie di decreti di nomine e di contro decreti che ne delegittimavano l’esecuzione; ma fu uno scontro politico e niente altro. Per questo, a mio parere, l’integrità morale e professionale dei due contendenti (Canfora medico e Cassandra avvocato) va confermata per entrambi che neppure la sentenza può mettere in discussione dall’una e dall’altra parte.

A tal proposito mi fa piacere ricordare a tutti l’accorata dichiarazione pubblica di Canfora: “Io sono un uomo, un marito, un padre, un nonno, un medico ed un sindaco. Non sono un criminale”.

Ma è proprio partendo dal “caso Canfora” che la discussione politica dovrebbe prendere un’altra piega  per consentire a chi viene eletto, con il giusto controllo di chi ha perso, di poter gestire pienamente il compito assegnatogli dalla maggioranza degli elettori. Per farlo, la politica dovrebbe semplicemente legare ogni incarico ed ogni nomina apicale nella pubblica amministrazione e/o nelle società ad essa collegate al mandato politico di chi è stato eletto dal popolo; ovvero la nomina dovrebbe avere valore soltanto per il tempo in cui il politico che l’ha generata resta in carica.

Avv. Gian Luigi Cassandra

Applicare lo spoils system (il sistema del  bottino in cui chi vince prende e governa; una pratica politica affermatasi nei Paesi anglosassoni) non è cosa stravagante, per non dire pazzesca, ma semplicemente un modo per evitare che una nomina precedente (e quella dell’avv. Gian Luigi Cassandra alla presidenza di quella società partecipata era una nomina precedentemente fatta quando la Provincia era a conduzione di destra) possa perdurare nel tempo e condizionare semmai il personaggio che il popolo ha scelto e votato per la giusta e democratica discontinuità. Cosa ben diversa, questa, dal legittimo controllo che l’opposizione ha il diritto di eserciitare.

Purtroppo il perseverare del sistema delle nomine a tempo ben determinato (spesso superiore alla durata del mandato politico) e con le carriere automatiche (soprattutto nei ministeri) è, per quanto mi riguarda, anche un male per la stessa democrazia che sbandierata come perfetta diventa incompiuta.

 

One thought on “GIUSTIZIA: Giuseppe Canfora e la “legge Severino” che nessuno ha il coraggio di cancellare

  1. anche Berlusconi era “ un uomo, un marito, un padre, un nonno, un imprenditore ed un onorevole. Non un criminale”.
    La legge Severino è una barbarie giurica ma se c’è va applicata a tutti (art. 3 Costituzione). Il fatto è che Canfora sarà tutto quello che ha dichiarato, ma è un condannato e dovrebbe dimettersi prima del provvedimento del Prefetto, Potrebbe così aggiungere che oltre che “Io sono un uomo, un marito, un padre, un nonno, un medico ed un sindaco. Non sono un criminale”, sono “una persona CORRETTA.

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