GIORNALISMO: tra Mediaset – Rai – La7 … tutti Pubblici Ministeri !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO –  Dai settimanali di cronaca al piccolo schermo il passo è stato breve e da quando la cronaca giudiziaria (detta “nera”) è approdata, a tutto campo, nel grande circo mediatico della televisione sembra che tutti i giornalisti impegnati sino diventati o anelano a diventare dei veri e propri PM (Pubblici Ministeri) dimenticando che il mestiere più bello del mondo, quello di giornalisti, è radicalmente diverso e che unitamente alla massima libertà di espressione del pensiero fa da risalto anche una sostanziale limitazione, al di là della quale dovrebbe essere impossibile andare.

So benissimo che la cronaca nera in tv accalappia milioni di telespettatori e che forse proprio dalla nera in tv l’industria televisiva trae l’essenza di sopravvivenza rispetto all’infinito ed ancora indecifrabile pineta del web che pur anticipando tutto e tutti ancora non riesce ad approfondire le notizie; ma c’è un limite a tutto, ormai l’attività giornalistica di cronaca nera (che non è d’inchiesta !!) sta tracimando oltre i limiti della buona e pertinente comunicazione-informazione.

Il caso dell’uccisione (femminicidio) della innocente Giulia Cecchettin forse ha definitivamente stravolto le regole del gioco; un gioco in cui spesso e volentieri si tuffano anche alcuni PM veri con il serio rischio di rimanere intrappolati in discorsi inutili, senza senso e fuorvianti da quello che dovrebbe essere il vero ed unico obiettivo sia dei giornalisti che dei magistrati.

Anche perché siamo arrivati all’assurdo che i giornalisti hanno già scavalcato i PM nella pretesa assurda di violare anche i domicili privati e di rasentare la violenza psico-fisica nell’assillare ed incalzare la controparte al fine di ottenere una risposta alle domande, quando come nel caso Cecchettin abbiamo assistito tutti che ogni indagato o imputato può avvalersi della facoltà di non rispondere.

Insomma, per farla breve, i talk-show televisivi pomeridiani sono diventati la scuola pubblica per aspiranti Pubblici Ministeri che, senza esami scritti ed orali ma soltanto sull’onda del successo mediatico, una volta collaudati pensano di essere inquadrati direttamente nei ruoli della magistratura ordinaria.

Di questi scatenati novelli PM televisivi colpisce anche il tono della voce spesso aggressiva ed inquietante, quasi come a dire “io sono un giornalista ed il diritto di fare tutto”; non è così e non funziona così, ma chi glielo va a dire a questi forsennati non dissimili dai tanti esperti forensi che fanno a gara con i PM veri per entrare nelle trasmissioni televisive più note del Paese.

Insomma assistiamo quotidianamente (mattina, pomeriggio e sera) a sentenze definitiva emesse nel migliore dei casi senza contraddittorio e/o senza il giusto equilibrio tra accusa e difesa.

Tutto questo fa scaturire una domanda: “Quanto incide, se incide, la cronaca nera televisiva sulla conduzione delle indagini preliminari e poi sui processi ?”.

Il giorno 17 giugno 2015 in un angolo della piazza principale di Lagonegro  (PZ) ho assistito ad un dibattito a più voci sul tema “Magistratura e stampa, un rapporto difficile”; presenti sul palco il capo della Procura di Lagonegro dr. Vittorio Russo e tre notissime esperte (si fa per dire !!) di cronaca nera: la criminologa Roberta Bruzzone e le giornaliste Vittoriana Abate e Ilenia Pietracalvina.

Il dr. Piersilvio Berlusconi durante l'incontro con la stampa nazionale del 29.11.23

Per amor di patria non riepilogo tutte le cavolate pronunciate dalle tre baldanzose e pretenziose protagoniste della cronaca nera in tv; riporto soltanto, in sintesi, l’affermazione tranciante del procuratore Russo: “Nessun atto e nessun riferimento della cronaca in tv, per quanto mi riguarda, è mai entrato in un fascicolo giudiziario”.

C’è solo da sperare che sia davvero così per tutti i magistrati; in caso contrario siamo davvero messi male.

Di questo si è accorto anche Piersilvio Berlusconi che, nel recentissimo incontro con la stampa nella sede di Mediaset, ha esplicitamente dichiarato: “Per i miei gusti di pomeriggio c’è troppa cronaca nera, troppo nera, bisognerà lavorarci un po’ sopra: io certamente non ne sono un fan”.

 

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