Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo correttivo alla riforma Cartabia del processo civile,con conseguente riduzione dei tempi dei processi pendenti?

da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)

 

Il Governo, il 15 febbraio 2024 ,su proposta del Ministro della Giustizia, ha approvato,in esame preliminare ,il decreto n. 69, correttivo alla riforma Cartabia del processo civile,decreto legislativo n. 149, del 10 ottobre 2022, come previsto dalla legge delega n. 206 del 2021. Il provvedimento per l’efficienza del processo civile riguarda la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata.Gli interventi  riguardano soprattutto chiarimenti di dubbi interpretativi, l’eliminazione di contraddizioni, la correzione di meri errori formali o l’introduzione di aggiornamenti determinati dalla completata digitalizzazione del processo. Le novità contenute nello schema di decreto legislativo sono  in linea con il Pnrr, che dovrebbero  apportare benefici all’efficienza del processo civile, facilitando il raggiungimento degli obiettivi concordati con l’Europa e migliorando complessivamente la riforma del processo civile, il cui buon funzionamento è uno dei principali fattori di attrazione dei capitali esteri. Favorito l’impiego del rito semplificato di cognizione, con conseguente riduzione dei tempi del processo, estesa ai processi pendenti la possibilità di emettere ordinanze anticipatorie di accoglimento o rigetto, semplificata e razionalizzata la disciplina delle comunicazioni e notificazioni a mezzo posta elettronica certificata, migliorata e resa più funzionale la fase introduttiva del processo civile, ampliati i casi in cui è garantita l’oralità delle udienze. Il testo apporta modifiche al Codice civile, al Codice di procedura civile, alle relative disposizioni di attuazione e ad alcune leggi speciali, con l’obiettivo di risolvere alcune difficoltà applicative e apportare le correzioni o integrazioni necessarie per garantire la piena efficacia della recente riforma.Il provvedimento si inserisce nel quadro degli impegni assunti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ed è indirizzato alla semplificazione, speditezza e razionalizzazione del processo civile. Per questo, tra l’altro, si prosegue sulla strada della completa digitalizzazione del processo civile e dell’eliminazione di adempimenti od oneri a carico delle parti ormai superflui, con l’eliminazione delle disposizioni che prevedevano il deposito di atti presso la cancelleria, anche ai fini della loro notificazione, e la necessità, per l’avvocato, di eleggere domicilio in un comune situato nel circondario dell’ufficio giudiziario adito.

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