EUROPEE: il PSI e Maraio … ci sono

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Quella contenuta nel titolo non è una domanda ma un’affermazione tout-court; il Partito Socialista Italiano e, soprattutto, il suo segretario nazionale avv. Enzo Maraio sono finalmente presenti nel contesto internazionale del socialismo nel quale, ovviamente, pur non essendone mai completamente usciti, non rappresentavano più da decenni quel punto di forza e di congiunzione voluto dalla “strategia craxiana”-

Adesso, grazie soltanto all’opera pazientemente certosina del segretario nazionale Maraio, il P.S.I. ritorna a pieno titolo e rientra dl portone principale nel P.S.E. (nato ufficialmente nel 1992 poco prima dello sfascio di tangentopoli) che venne alla luce sulle ceneri di quella gloriosa C.P.S.C.E. (Confederazione dei Partiti Socialisti della Comunità Europea) voluta e sostenuta nel 1973 sempre da Bettino Craxi che già marciava decisamente su Roma alla testa dei tanti giovani socialisti capaci di riformare il Paese, o almeno di tentare.

In chiave strettamente politica la rivoluzione scelta, ed anche imposta, da Enzo Maraio prima con i giovani e poi scegliendo le vecchie cariatidi socialiste di cui potersi fidare (almeno in questa fase di rinascita e di riaffermazione), è la giusta rivoluzione che va perseguita da tutti quelli che ancora credono nel socialismo (e sono tanti !!); senza ripensamenti o falsificanti posizioni è necessario seguire, a questo punto, il verbo del segretario nazionale e non soltanto perché salernitano doc:

  • Con Emma Bonino e la storia radicale condividiamo anni di battaglie comuni. Abbiamo scritto le pagine migliori di conquiste civili ed economiche della storia repubblicana, senza mai scatenare le guerre e le crociate con il mondo moderato e senza mai cadere nelle tentazioni della sinistra più radicale, senza mai rinunciare al riformismo. Ed è per questo che funzionerà la sintesi anche con Matteo Renzi e con Italia Viva, con i quali condividiamo tanti temi, a partire dalla sensibilità comune sulla giustizia: l’approccio garantista. Su altre questioni abbiamo visioni qualche volta in contrasto ma affrontiamo temi europei su cui l’unità di visione generale è pressoché univoca.

 

Io non faccio politica ma la seguo attentamente da circa 60 anni e alla luce di questa recente dichiarazione di Maraio non posso fare altro che plaudire alla scelta fatta dal segretario nazionale pur turandomi leggermente il naso per la presenza nel complesso articolato dell’accordo di alcune ingombranti, e forse pericolose, ombre di cariatidi del passato. Ma la strada per rinascere, comunque, presentava e presenta alcune intrinseche difficoltà; la speranza che il segretario nazionale possa superarle in un sol balzo.

Oltretutto, e questa è la prima volta, Enzo Maraio esce allo scoperto in sede nazionale ed internazionale con un’altra affermazione che lo proietta direttamente in campo europeo con idee precise e puntate sull’europeismo che dovrà appartenere non soltanto ai 27 membri dell’U.E.:

  • Stati Uniti d’Europa non sono uno slogan vuoto: è il richiamo ad una identità che ci consente oggi di attualizzare l’Europa, nel solco della visione di Filippo Turati che oltre un secolo fa aveva già capito la necessità di un’Europa unita”.

 

E manco a dirlo il segretario nazionale è chiamato a rappresentare una delle aree più depresse dell’intera Comunità Europe, alludo al Mezzogiorno/Sud d’Italia che lo vedrà capolista per le imminenti elezioni europee in rappresentanza della nuova alleanza: PSI – Italia Viva – + Eu.

 

 

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