Aldo Bianchini
ROMA – Il cardinale S.E. Giovanni Battista Re ha fatto, ieri mattina, rivivere in tutti noi il momento storico nella Messa pro eligendo Pontifice, presieduta stamani nella Basilica Vaticana; il cardinale decano ha tratteggiato i compiti di ogni successore di Pietro, improntati al “comandamento nuovo” dell’amore. E poi il richiamo ai porporati elettori: scegliere con “massima responsabilità umana ed ecclesiale”, evitando le considerazioni personali e guardando al bene della Chiesa e dell’umanità
“Farò sorgere un sacerdote fedele, che agirà secondo i desideri del cuore” di Dio: l’antifona iniziale ha accompagnato la lunga processione che ieri, 7 maggio, lentamente ha fatto il suo ingresso nella Basilica Vaticana, gremita di cinquemila fedeli, in occasione della Messa Pro Eligendo Romano Pontifice. A presiedere il rito all’altare della Confessione, è stato, come sopra indicato, il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio.
Nel luogo di culto che custodisce le spoglie di Pietro, il cui successore il Conclave è chiamato ad eleggere, concelebrano 220 porporati, elettori e non elettori. Ai primi tocca il compito di scegliere il 267.mo Pontefice: il suo nome è ancora custodito nel cuore del Signore, ma a lui sono rivolti le preghiere e gli occhi del mondo.
Nella “fiduciosa attesa” delle ore prima dell’extra omnes, il cardinale Re ha invocato l’aiuto dello Spirito Santo, perché “pregare è l’unico atteggiamento giusto e doveroso”:
Sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile e complesso
Alle 16.30 di ieri (7 maggio 25) i cardinali elettori si sono riuniti nella Cappella Sistina e hanno dato inizio al Conclave.
Dopo il giuramento sulla segretezza delle operazioni di ogni singolo cardinale sul Vangelo, il solenne “extra omnes” è stato pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, ed è stato chiuso dall’interno il grosso portone d’ingresso della cappella Sistina alle ore 17.45 del 7 maggio 2025. Dentro, chiusi a chiave, ben 133 cardinali; il numero più alo della storia.
Il conclave più lungo della storia fu l’elezione papale del 1268-1271, che si tenne a Viterbo e durò 1006 giorni, prima dell’elezione di Tedaldo Visconti che prese il nome di Gregorio X. Questo periodo di sede vacante, causato dalle contese tra i cardinali, è considerato il primo conclave ufficiale della storia della Chiesa cattolica.
Ci ricorderemo del suo viso e della sua voce perché, dopo la fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina, annuncerà al mondo l’elezione del successore di Francesco, pronunciando la celebre formula Habemus Papam!: è Dominique Mamberti, il cardinale protodiacono. Vale a dire, colui che nel Collegio cardinalizio, tra le altre funzioni assegnate, ha il compito di comunicare la storica notizia.
Ore 21.05 del 7 maggio 2025, prima fumata: NERA