REFERENDUM: le idiozie della politica e dei sindacati

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Nessuno ammette la realtà e nessuno dice la verità sulla vergognosa, e ormai storica, caduta libera delle consultazioni referendarie che da almeno trent’anni sono uscite fuori dall’immaginario collettivo della popolazione.

C’è stato e c’è un abuso forzato dei referendum, quasi esclusivamente utilizzati stoltamente per battaglie politiche che poco hanno a che fare con la consultazione del popolo; tanto è vero che dal 95 ad oggi soltanto un quesito è stato votato e approvato, quello sull’acqua come bene pubblico.

Per il resto è stato un disastro; nessuno vuole capire che lo strumento più alto della democrazia non può e non deve essere utilizzato per scopi politici: la consultazione del popolo è e deve rimanere un fatto eccezionale e non può essere abusato con decine di quesiti che sono sempre più incomprensibili per la stragrande maggioranza dei potenziali elettori.

Adesso la sinistra (anche alla luce dell’esito del quesito sulla cittadinanza che ha raccolto molti no anche tra le loro fila) vorrebbe riflettere e modificare l’essenza dell’istituto dei referendum, la destra vorrebbe addirittura ripensarli radicalmente fissando la quota per la richiesta almeno ad un milione di firme.

La percentuale dei votanti nella consultazione di domenica e lunedì scorsi, fissata a meno del 29% è forse la più bassa degli ultimi decenni; nessuno vuole ammettere che la gente comune (che è la maggioranza) si è praticamente rotto le scatole di dover andare ai seggi per reggere la candela di gente come Maurizio Landini che probabilmente vive su un altro pianeta.

Eppure Landini era stato presentato qualche sanno come la sicura ancora di salvezza di tutta la sinistra italiana e per questo eletto alla più alta carica della CGIL; si è rivelato, almeno per me, una delusione totale nonostante la sua lunga esperienza lavorativa diretta nel mondo dei metalmeccanici (un cardine della democrazia sindacale di questo Paese).

Dico questo perché per un personaggio come Landini, che ha praticamente fatto sindacato fin da quando era nelle fasce materne, è assurdo commentare il negativo risultato referendario sparando la più grande cazzata possibile: “L’Italia vive una crisi democratica”.

Non ha capito niente, ribadisco, e vive su un altro pianeta.

La sinistra per rivincere a livello nazionale (le elezioni locali non valgono) deve e scegliere e  schierare personaggi capaci di non straparlare.

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