Zittire ogni forma di contestazione ,criminalizzare il dissenso e non valutare adeguatamente le ragioni del malessere che hanno portato alcuni studenti a un gesto come il silenzio critico ,Valditara vuol punire ogni forma di dissenso verso il sistema scolastico ? Occorre modificare il sistema scolastico,in particolare il decreto legislativo 62/2017,c’è un problema importante nella società italiana ed è il rapporto con la regola, troppo spesso non è chiaro che le regole si rispettano . Il Ministro dell’Istruzione e del Merito,Prof. Giuseppe Valditara, ha annunciato per il 2026 la nuova normativa vuole lanciare un messaggio educativo sul rispetto delle regole, una norma per contrastare il fenomeno degli studenti che rifiutano di sostenere l’esame orale alla Maturità. Per il prossimo anno scolastico chi farà scena muta durante la prova orale verrà automaticamente rimandato, senza possibilità di diplomarsi. Le regole per il calcolo del punteggio finale dell’esame di Stato del secondo ciclo sono fissate dall’articolo 18 del decreto legislativo 62/2017. La norma stabilisce che ogni prova scritta vale 20 punti, così come il colloquio, mentre 40 punti sono riservati al credito scolastico maturato negli anni precedenti. Esiste anche un bonus di 5 punti per chi ottiene almeno 50 punti nelle prove e 30 di credito. Per superare l’esame servono almeno 60 punti: bastano quindi 30 punti tra prove e colloquio e altri 30 di credito per raggiungere la soglia minima. La riforma dell’esame di Stato si chiamerà Maturità, se un candidato non si presenta all’orale o decide volontariamente di non rispondere alle domande dei docenti, non per impreparazione ma per boicottare la prova, dovrà ripetere l’anno scolastico.La polemica si è accesa dopo i quattro episodi di studenti che si sono rifiutati di sostenere l’orale per protestare contro «i meccanismi di valutazione scolastici, l’eccessiva competitività, la mancanza di empatia del corpo docente». La “scuola del merito”. per i quattro studenti e non solo per loro è un sistema che schiaccia, che riduce le vite a un numero, a un voto.I voti non possono e non devono rappresentare il valore di una persona. Ritengono che la scuola è un luogo di crescita, di benessere psicologico, di sviluppo del pensiero critico, non una gara tossica alla performance dove chi resta indietro viene colpevolizzato e umiliato. Il caro libri aumenta senza controllo mettendo in ginocchio famiglie e studenti, la dispersione scolastica cresce e il tasso di analfabetismo funzionale aumenta esponenzialmente. Se un ragazzo non si presenta all’orale o volontariamente decide di non rispondere perché vuole non collaborare o vuole ‘boicottare’ l’esame,per il Ministro Valditara , dovrà ripetere l’anno. Quattro studenti arrivati davanti alla commissione esaminatrice hanno deciso di non rispondere alle domande ma di pronunciare un proprio discorso, rifiutandosi di fatto di sostenere il colloquio avendo già raggiunto un punteggio sufficiente per essere promossi ed hanno motivato il gesto come una forma di protesta contro il modello scolastico vigente troppo competitivo e incentrato sul voto. «SIGNORI grazie di tutto, ma io questo colloquio di maturità non lo voglio sostenere. Trovo che l’attuale sistema di valutazione non rispecchi le reali capacità dei ragazzi, figuriamoci la maturità».Lo studente. nel suo discorso ha attaccato «i meccanismi di valutazione scolastici, l’eccessiva competitività, la mancanza di empatia del corpo docente». Il gesto è stato condiviso dalla Rete degli studenti, che ha sottolineato la necessità di rivedere l’esame di maturità. L’Associazione nazionale presidi ha chiesto un intervento normativo per fermare il fenomeno.
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