DELUCHISMO: e adesso ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO e PROVINCIA – Dopo l’incontro di vertice a tre tra Vincenzo De Luca (governatore della Campania), Elly Schlein (segretaria Nazionale PD) e Giuseppe Conte (presidente Cinque Stelle) terminato con l’intesa (almo così sembra) sul nome di Roberto Fico quale candidato unico della sinistra cosa succederà.

A meno di un cataclisma abissale (cosa sempre in agguato in politica) la prima cosa che accadrà sarà praticamente l’estinzione (o almeno il forte ridimensionamento) del deluchismo che ha governato il Comune e la Provincia di Salerno prima e poi anche la Regione in uno degli archi di tempo più longevi della storia post bellica della Regione, della Provincia e del Comune di Salerno.

Difatti le prime ombre sul ventilato accordo arrivano da Contursi dove sabato 26 luglio è giunta la segretaria Elly Schlein insieme al sindaco di Napoli senza nessun rappresentante delle truppe cammellate di “Vcienz” (truppe che hanno portato da tempo il cervello all’ammasso), ma con la presenza degli ex deputati Federico Conte e Simone Valiante alla ricerca di un eventuale posto al sole; il primo, lo ripeto ancora una volta, farebbe meglio a rientrare nelle file socialiste e da lì ripartire con Maraio (almeno inizialmente !!). Anche se a Paestum domenica scorsa (ieri, ndr) accanto alla Schlein c’era anche Piero De Luca; ma questo davvero significa poco.

Ammesso che le regionali fossero appannaggio del centro sinistra tutte le altre coalizioni politiche potrebbero trovarsi fuori dai giochi con pesanti ricadute sull’intero territorio regionale dove De Luca ha scavato solchi profondi di servilismo a tutto campo; a De Luca, infatti, andrebbero non più di un paio di assessori (già scelti nelle persone di Fulvio Bonavitacola e di Lucia Fortini che ad oggi sembrano essere i favoriti) non ci sarà molto altro.

Dunque il potere assoluto deluchiano da Napoli a Sapri sembra essere stato smantellato e con esso le falangi con i paraocchi da cavallo saranno, quasi certamente, attraversate da profondi ripensamenti di appartenenza.

Un governatore rispetto ad un sindaco (anche se di Salerno) vale ovviamente molto di più e finirà subito il tempo delle piogge di finanziamenti verso tutti i Comuni i cui sindaci avevano abbracciato le condizioni imposte senza pudore dal kaimano che potrebbe, comunque, rifugiarsi nella sua Salerno per curarsi le ferite e rilanciare una città ormai allo sbando gestionale.

Con Fico alla testa degli ex rivoltosi pentastellati si avrà un cambio di paradigma, sicuramente in favore di tutti gli amministratori che negli ultimi decenni hanno quanto meno avuto il coraggio di contrastare la politica familistica e clientelare che De Luca ha saputo sapientemente distendere sul territorio ed amministrare con sfrontata arroganza sottomettendo facilmente gli amministratori locali senza spina dorsale. E bene ha fatto il sen. Antonio Iannone (FdI) nel ricordare a tutti quanti vituperi il presunto candidato Fico lanciava in passato contro il PD accusandolo addirittura di essere pieno di inchieste giudiziarie sotto la cenere.

DOVE ANDRANNO e COSA FARANNO ?

E’ questa la domanda dalle cento pistole che, per forza di cose, non ha una facile risposta. E’ vero che in politica può accadere di tutto, e il famigerato salto della quaglia che tempo fa era considerato un vile atto di tradimento politico, oggi è all’ordine del giorno; ma scegliere le nuove alleanze (forse con sindaci più servili di prima) sarà molto difficile.

SALERNO e VALLO di DIANO – Mi limito a parlare delle due realtà che conosco abbastanza bene. Per Salerno ci sarà una riconversione epocale con il ritorno di molti uomini di De Luca sulle prime poltrone comunali e provinciali (non a caso il kaimano ha già posizionato Enzo Napoli in Provincia); i vecchi amministratori scavalcheranno i nuovi (già in bilico sotto le bordate giudiziarie) e ci sarà il caos generale che potrebbe favorire quei pochi che hanno continuato a fare opposizione. Con la speranza che si risvegli anche il silente Partito Socialista.

Per il Vallo di Diano la questione è ancora più seria; tutti i sindaci, tranne uno, sono di ispirazione deluchiana ed è difficile credere che continueranno ad esserlo nei confronti di un De Luca senza più capacità di spesa. A meno di non vederli tutti quanti in fila, e con il cero in mano (ma a tanto sono abituati), alla corte pentastellata di palazzo Santa Lucia il cui titolare “Re Fico” farà carte false per distruggere quello che resta del deluchismo regionale.

Ma, ripeto per l’ennesima volta, in politica tutto è possibile; e fino all’ultimo è meglio rimanere col fiato sospeso.

 

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