DIRITTO all’ OBLIO: tra cronaca e storia

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Che il diritto all’oblio sia una cosa buona non c’è alcun dubbio, ma non si deve mai correre il rischio che il diritto all’oblio impedisca alla storia di sedimentare le sue radici nella descrizione di fatti e misfatti. E la storia si sa viene sempre scritta a distanza di alcuni anni dai fatti e, quindi, proprio quando il diritto all’oblio è pienamente concretizzato verso il non ricordo ovvero la cancellazione della stessa storia.

Difatti come si fa a stabilire quando finisce la cronaca che dà diritto all’oblio e inizia la storia che inevitabilmente porta con se nomi, cognomi, fatti e misfatti.

Il problema sembra toccare soltanto la cronaca pubblicata sul web e non la carta stampata per la quale è impossibile cancellare gli articoli; un vero e proprio paradosso all’italiana.

Ma vediamo cosa è il diritto all’oblio (fonte Wikipedia) e come lo si può esercitare nelle sue diverse sfaccettature:

Come funziona il diritto all’oblio ?  –  In buona sostanza il diritto all’oblio prevede che per tutelare la propria privacy gli utenti possano richiedere la cancellazione dal web i dati e i link che li riguardano e che siano ritenuti “inadeguati e non più rilevanti” ai fini della cronaca.

Quando una persona può invocare il diritto all’oblio? – La richiesta di  cancellazione può essere esercitata quando i dati non sono più necessari rispetto alle finalità per cui sono stati raccolti, quando il consenso al loro trattamento è stato revocato e non esistono altri fondamenti legali per il loro trattamento, o quando i dati sono stati trattati illecitamente.

Quando non può invocarlo ?  –  il Garante della Privacy ha stabilito che non è possibile invocare il diritto all’oblio per vicende giudiziarie il cui iter processuale si sia concluso da poco tempo, anche se il tema è di particolare gravità. In questi casi prevale l’interesse pubblico a conoscere le notizie.

Si capisce molto bene come la legge sul diritto all’oblio si presti alle più svariate interpretazioni e all’utilizzo più sfrenato nella mani di una parte dell’avvocatura (veramente esigua !!) che lotta anch’essa per la sopravvivenza e va alla ricerca di clientela a tutti i costi ed anche a basso costo.

LA DOMANDA  –  Se per una vicenda giudiziaria è stato concesso il diritto all’oblio, quella stessa vicenda può essere raccontata nell’ambito di un libro (stampato o web che sia) scritto per raccontare la storia di fatti e misfatti ?

 

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