Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Qualche fa su questo stesso giornale è stato pubblicato un lungo approfondimento stilato dal Centro Zona del Partito Socialista del Vallo di Diano ed a firma dei suoi due esponenti di spicco: Conantonio D’Elia di Teggiano e Giuseppe Tierno di Padula; in verità più che di un semplice approfondimento si è trattato di un attento studio dello stato dell’arte, con cifre e riferimenti legislativi e ministeriali, sui gravi rischi che l’intero territorio valdianese corre in merito alla reale e ambita possibilità che i treni dell’alta velocità possano transitare per il Vallo con almeno una fermata (un tecnico di Montesano tempo fa aveva addirittura progettato una stazione avveniristica, meglio di quella di New York … quando si dice che la fantasia galoppa !!).
Al di là delle squallide polemiche di quartiere sul dove ubicare la stazione megagalattica (tra Polla, Atena, Sala C., Padula, Buonabitacolo e Montesano), se non addirittura due stazioni, la lunga riflessione del PSI di zona ha anche evidenziato la grave situazione di depauperamento dei fondi già stanziati, ma solo sulla carta, per la direttrice Romagnano – Vallo – Costa Calabrese; un fatto quest’ultimo che getta un’ombra pesante sulla reale intenzione dei governanti di dare il via anche ai lavori di questa tratta.
Perché alla presa d’atto che già alcuni lavori sono iniziati nella zona tra Campagna e Contursi (ben visibili dall’autostrada) va contrapposto il fatto che quei lavori riguardano, al momento, la direttrice Salerno – Romagnano – Potenza – Taranto; cioè lo sbocco dell’alta velocità verso l’Adriatico e i porti commerciali del Mediterraneo Orientale; in pratica questo tratto si configurerebbe nel mega progetto europeo di una direttrice nord-sud che possa collegare la grande arteria dal Portogallo alla Russia direttamente al predetto Mediterraneo Orientale come sbocco verso i grandi mercati mondiali.
Per questa ragione la tratta Romagnano-Vallo diventa da subito secondaria e dai fondi previsti per la stessa vengono sottratti ingenti somme da riversare su quella tratta che, oggi, appare più necessaria. Bisognerà, quindi, attendere almeno una ventina di anni per capire se, al di là delle squallide discussioni, potrà esserci in futuro l’alta velocità tanto agognata e combattuta tra il Vallo e il Cilento.
Sull’argomento ho scritto tanto in passato; fino ad ipotizzare, per esempio, di accontentarsi del ripristino della Sicignano-Lagonegro e lasciare che il treno dei sogni vada via veloce verso altre destinazioni, con grande delusione di tutti quelli che già si vedevano in stazione per acquistare il primo tagliando per il treno super veloce. Non ho fatto come quella testata giornalistica locale che anticipò fantasiosamente come esclusiva la notizia della stazione di Buonabitacolo/Montesano scrivendo testualmente: “”ESCLUSIVA – ecco come e dove sarà la nuova stazione dell’alta velocità di Buonabitacolo””, e mai fantasia fu più prolifica con tanto di foto in prima pagina del progetto di quell’altrettanto fantasioso tecnico montesanese che appariva di gran lunga superiore alla stazione di Afragola dove ancora oggi finisce l’alta velocità. Tanto che mi chiesi subito ”ma esclusiva di che, di un qualcosa che non c’è”, che passa e se ne va, anzi che non passa neppure.
Mi complimento davvero con il Centro Zona del PSI che, almeno rispetto a quello provinciale tuttora silente e pensieroso sulla linea da scegliere per le prossime regionali, sta dimostrando una vitalità inattesa ed una straordinaria attenzione verso i grandi problemi con studi attenti e incentrati su dati e fatti e non su chiacchiere come, fin qui, hanno fatto i politicanti valdianesi capitanati dal mitico governatore. E mi chiedo: “Ma qualcuno nella direzione provinciale del PSI avrà letto il comunicato diffuso dal Centro Zona del Partito Socialista Italiano del Vallo di Diano ?”.