Aldo Bianchini
MURO LUCANO – Sono nato nel 1945 in Via Pianello di Muro Lucano in provincia di Potenza e fin da bambino percorrevo la stradina (che all’epoca mi appariva gigantesca) detta “via sotto il seminario” per raggiungere da Via Pianello, passando per il quadrivio di San Nicola e salendo verso il seminario, la parte nuova del paese (Via San Leone) dove viveva mio zio Antonio (mio maestro nelle elementari) e mia nonna Brigida.
Per il periodo delle elementari e delle medie facevo il percorso a ritroso in quanto andavo quotidianamente alla casa del Pianello dove continuavano a vivevano i miei genitori e i miei fratelli in quanto io mi ero trasferito a casa di mia nonna e mio zio.
Vederla ridotta, oggi, nello stato in cui l’ho trovata il 10 agosto 25 (come mostrano le foto) mi ha ferito in maniera devastante; come si fa a tenere una strada in quelle condizioni vergognose quando per alcune centinaia di anni ha rappresentato la spina dorsale dell’intero paese al servizio delle esigenze di collegamenti commerciali, personali, professionali e turistici. Ed ha anche rappresentato la giusta congiunzione tra il Pianello che si andava svuotando di residenti e di tradizioni e il nuovo paese che andava crescendo nella vallata opposta a quella dell’antico centro storico.
Qualche giorno fa, esattamente il 27 agosto, ho pubblicato su questo giornale un articolo a mia firma denominato: “Muro Lucano: le bellezze dei luoghi e gli eccessi dei ristoratori” nel contesto del quale avevo anche raccontato la cattiva esperienza del pranzo consumato in un ristorante del luogo. Quell’articolo è stato letto da diverse centinaia di muresi e la cosa mi ha indotto a ritornare sull’argomento.
Verosimilmente non era quello l’argomento più significativo del mio scritto perché il mio obiettivo era, com’è, quella antica e romantica stradina sotto il seminario.che a monte è priva di ogni barriera di impedimento all’accesso e a valle è stata eretta una barriera rudimentale e lontanissima da un normale, efficiente e sicuro sbarramento come previsto dalle leggi e regole internazionali per la sicurezza delle persone e dei luoghi pericolosi; quando sono davvero pericolosi.
Difatti il responsabile della sicurezza del cantiere edile esistente qualche metro più a valle di quello sciagurato sbarramento ha giustamente creato un passaggio a tunnel per consentire alla gente di entrare nella piazzetta del belvedere di San Nicola; e se lì è stato creato il passaggio coperto e sicuro può solo voler dire che è stato fatto per consentire alla gente di passare; e allora perché chiudere la stradina in maniera così vergognosa e pericolosa.
Per chiudere, mi corre l’obbligo di porre una domanda specifica al Sindaco e all’intera amministrazione comunale di Muro Lucano: “Ma esiste un ufficio tecnico comunale capace di intervenire immediatamente e distruggere quello scempio di barriera e mettere in sicurezza, ove dovesse occorrere, l’intera stradina ?”.
Spero sia già stato fatto e nell’attesa di una risposta, che probabilmente non arriverà mai, penso con molta tristezza alla gente che per secoli ha percorso quella famosa stradina.
NOTA FINALE – Premesso che l’obiettivo di questi due miei interventi è più la sicurezza che l’incidente gastronomico è giusto dare, nell’ottica del rispetto della libertà di pensiero, voce alla prof.ssa Maria Antonietta Lordi che in calce al precedente articolo ha scritto: “”Sono di Muro Lucano. Conosco molto bene tutti gli esercizi di Ristorazione del mio paese. Mi rammarica molto l’articolo di cui sopra, proprio per il fatto che ottengo sempre un trattamento ottimale da tutti quelli, indistintamente. Per quanto riguarda le visite al siti museali, bisogna contattare il M. I. C. Muro Lucano. Il nostro, tra quelli che non sono oggetto di frequentissime visite ma che é comunque conosciuto ( é città Medaglia d’oro al valor civile), é un paese che cerca di dare il meglio di sé. Esso si attiva con offerte-guida preventivamente organizzate. Il percorso più antico in assoluto, quello trovato in condizioni di degrado, é in disuso da decenni, essendo spopolato il rione ed essendo servito esso, ormai, da strade alternative, sia pedonali che rotabili, e che danno comunque accesso ai luoghi Gerardini, vero oggetto di culto da parte di molti turisti. Mi auguro recensioni migliori. Cordiali saluti””.
Sul rispettabile ma non del tutto condivisibile commento è utile chiarire che contrariamente alla professoressa il sottoscritto è, a Muro, un illustre sconosciuto; ragion per cui è stato trattato forse in maniera non soddisfacente. Infine sempre il sottoscritto sa benissimo che la via sotto seminario è completamente disabitata ma anche il Pianello, purtroppo, lo è. E lì c’è un certo decoro soltanto grazie all’iniziativa privata lontanissima dalle pastoie burocratiche delle amministrazioni locali. E per dirla tutta, chi scrive è nato e cresciuto a Muro e di sicuro non ha bisogno di una guida per rivisitarlo ogni tanto.
Caro Aldo, sai che commento con piacere i tuoi Articoli, per la tua puntuale ed efficace penna oltre che per la nostra Amicizia. E grazie per avermi menzionata. Il dialogo costruttivo ci contraddistingue. Certo che, essendo nativo di Muro, non hai bisogno di guide per ritornavi. Era parlando di musei (di cui pure ti eri lamentato) che mi riferivo ad eventuale programmazione prima di raggiungerci. Per il resto, evidentemente, non siamo entrati ancora nell’ottica di visite sostematiche così interessate. I nostri luoghi si stanno facendo conoscere solo ora per storia, valore paesaggistico, poesia in senso lato, in seguito ad una ricostruzione post-terremoto per altro non ancora terminata. Di qui la nostra lenta riappropriazione di tutto quanto di bello si possa vivere ed offrire ai nostri cortesi ospiti (vicini o lontani). Lamentele o istanze al Sindaco ben vengano, essendo desiderosi di fruire tutti, paesani in primis, del nostro indiscusso interessante patrimonio artistico. Grazie. Sempre utile il confronto. Buon lavoro e a presto a Muro Lucano