Aldo Bianchini
ROMA – Le aspettative sono tante, l’attesa è snervante; decine di migliaia sono i fedeli che si alternano, con flusso incessante, nella piazza più seguita e più mediatica del mondo: Piazza San Pietro.
E tutti i fedeli, insieme a centinaia di telecamere provenienti da tutto il mondo, con gli occhi puntati verso quel rudimentale comignolo sospeso, forse a divinis, sul tetto storico della Cappella Sistina, dove hanno trovato posto due volatili (che qualcuno definisce gabbiani, altri colombi) per … “mettere su famiglia”. E per famiglia può anche intendersi che manca veramente poco alla Chiesa Cattolica Romana di avere il suo capo supremo, il nuovo Papa.
Difatti alle ore 18.07 il mondo intero ha esultato quando l’intensa e non confondibile fumata bianca che ha inondato il cuore di tutti i fedeli.
Leone XIV, questo il nime che il cardinale Robert Francis Prevost (nato e cresciuto a Chicago), si è imposto così come annunciato all’habemus papam.
Poi il discorso, ovvero il messaggio al mondo, tutto incentrato sulla pace.
Sembra esserci una continuità con Papa Francesco; ma è ancor troppo presto per affermarlo; di Certo Leone XIV si è presentato al mondo come il primo Papa fortemente progressista.