TRUMP, PUTIN e ZELENSKY: la parola alla panchina

 

Aldo Bianchini

VALLO di DIANO – Prima di passare al racconto della panchina mi preme evidenziare un aspetto della personalità di Donald Trump che nessuno mette mai in risalto; i grandi corrispondenti, gli inviati speciali, i giornalisti in genere conoscono gli Stati Uniti d’America dalle finestre – dai balconi e dalle terrazze degli alberghi a cinque stelle; la pancia non la conoscono e neppure la immaginano. Eppure starnazzano su tutti gli schermi televisivi dei grandi network e sulle prime pagine dei giornali nazionali ed internazionali.

Descrivono, quasi tutti, il presidente USA come una specie di animale selvaggio, aggressivo ed ignorante, capitato per caso e solo per affari personali nel centro del potere mondiale rappresentato dal mitico “studio ovale” della White House.

Nessuno di loro sa, o fanno solo finta di non saperlo, che Trump è la personificazione, genetica o meno, dello statunitense medio che rappresenta la maggioranza della popolazione nazionalista, presuntuosa e padrona della terra. E gli USA da un po’ di tempo a questa parte stanno imitando, sul piano giudiziario, le vicende della giustizia italiana, tanto da arrivare al punto che un giudice ha bocciato i dazi; cosa dell’altro mondo. Per questo Trump vince le elezioni nonostante i media cerchino ogni volta di alzare il livello dello scontro falsificando in maniera esponenziale i sondaggi in favore dei suoi avversari, come è stato fatto per Kamala Harris nei mesi precedenti le elezioni del novembre 2024.

A questo ecco la ragione di titolare “la parola alla panchina” che riguarda soprattutto l’attuale situazione di guerra e non guerra, di pace e di sottomissione, ovvero di governo globale di chi è più ricco e più forte; a partire dalla eterna diatriba tra USA, Russia, Europa e il comico Zelensky sullo sfondo.

Quel signore seduto cercava di spiegare a quello in piedi dicendo con forza:

  • Quei due fanno soltanto i …. propri, l’Europa non conta niente e l’ucraino è una pedina che viene spostata di qua e di là a seconda le necessità della discussione e degli accordi che vengono raggiunti sempre sulla testa di tutti gli altri … questo lo hai capito o non lo hai capito; ti vedo un po’ dubbio ma devi credermi che questa è l’unica verità. E la stessa cosa succede purtroppo anche in Medio Oriente”.

Un’analisi perfetta di tutta la situazione, almeno per me è condivisibilissima al 100 x 100; non ho la possibilità, ma se avessi gli strumenti necessari questo scorcio di conversazione lo invierei a tutti quei soloni che pontificano sulle tv e sui giornali disegnando scenari di contrati economici e bellici che hanno, invece, una sola matrice comune: l’arroganza delle due superpotenze mondiali che se misurate in termini atomici dà un risultato sconvolgente, sia Usa che Russia posseggono più di 5mila testate per ognuna, e la Cina segue a ridosso con appena alcune centinaia (non più di 500) di bombe.

Prima di parlare o scrivere bisognerebbe sempre ascoltare “la voce della panchina” per saperne di più, e soprattutto per sapere cosa la gente pensa realmente.

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