GIUSTIZIA: flash mobb avvocati per venerdì 29 maggio dinanzi al tribunale di Salerno

 

Maddalena Mascolo

 

avv. Renato LambertiSALERNO – E’ prevista per il venerdì 29 maggio 2020 un flash-mobb degli avvocati innanzi alla Cittadella Giudiziaria di Salerno alle ore 12.00. Numerosi avvocati Salernitani (a seguito della forza trainante dell’ avv. Renato Lamberti che  intende proporre  concrete iniziative per il miglioramento della attuale condizione della classe forense, fortemente penalizzate dalla pandemia coronavirus) si riuniranno, come detto, alle ore 12.00 e simbolicamente depositeranno i loro codici e toghe all’ ingresso del Tribunale.

Il tutto avverrà con le garanzie delle distanze di sicurezza e con l’ ausilio dei presidi personali di sicurezza e igiene (mascherine e guanti ).  L’ avv. Massimo Falci intervistato sulla forma di protesta prevista per il prossimo 29 maggio, ha risposto che  intende aderire a tale manifestazione, nel contempo vuole rimarcare che il gesto simbolico di consegna di codici e toghe innanzi al “Palazzo”  non deve essere inteso come un segno di resa  dell’ avvocatura, tutt’ altro, il gesto simbolico invece deve far prendere coscienza alla collettività ed alle istituzioni che, una assenza dell’ avvocatura, nel terzo potere dello Stato, è un pericolo per tutti poichè è compromessa la tutela dei diritti dei cittadini.

L’ emergenza epidemiologica non deve arrestare la giustizia di cui l’ avvocatura interpreta  un ruolo fondamentale. Gli avvocati non vogliono essere forzatamente relegati sull’ “Aventino”, essi interpretano un ruolo essenziale nella macchina della giustizia che, senza di essi, si incepperebbe con gravi conseguenze sul piano delle libertà individuali. In questo momento di progressivo abbandono dell’ emergenza si può mediare ed ottenere ragionevole accoglimento alle proposte elaborate dall’ avvocato Renato Lamberti che sono le seguenti:

 

 

avv. Massimo Falci

Velocizzare tutte le procedure di liquidazione dei compensi (difese d’ufficio, gratuiti patrocini etc.) in favore degli avvocati e’ a tal fine, dichiarare espressamente urgenti tutti gli adempimenti e le attività relative a ciò: deposito ricorsi per ingiunzione per recupero crediti professionali, ricorsi ex art. 702 bis p.c. aventi il medesimo oggetto, richieste copie anche di verbali udienze, sentenze, fascicoli etc. consentire il deposito delle istanze di riliquidazione dei compensi anche a mani.

Assegnare termine di trenta giorni ai magistrati per emettere i relativi decreti di liquidazione.

Assegnare termine massimo di quattro mesi tra la data di emissione dei suddetti decreti e la conclusione dell’iter delle pratiche (cioè quando le pratiche pervengono all’Ufficio Liquidazioni spese dell’Erario).

A tal fine assegnare almeno altri quattro cancellieri all’Ufficio pagamenti spese dell’Erario (dr.ssa Enza Scairato), altri quattro cancellieri all’Ufficio Liquidazione spese dell’Erario (dr. Mauro De Nisco), almeno altri tre cancellieri all’Ufficio Pagamenti (3″ Piano Dr. Pietro Chianese), altri tre cancellieri all’Ufficio Liquidazioni del Gtp (dr.ssa Pina Calenda).

Revocare immediatamente il lavoro da smart working per tutto il personale giudiziario (magistrati, cancellieri, ufficiali giudiziari).

Consentire tutte le notifiche ed esecuzioni presso l’Unep di Salerno, senza più distinzione tra atti urgenti e non. ordinare l’assegnazione a sentenza di tutti i procedimenti civili (Tribunale, Giudice di pace, corte di Appello), che tornano per udienza di precisazione delle conclusioni o discussione. ordinare la trattazione di tutte le udienze civili e penali (con turni ad orario, anche pomeridiano, e tutti i giorni della a settimana) ad eccezione delle prove testimoniali.

Consentire il pagamento dicontributi unificatie marche da bollo anche con deposito materiale. consentire gli accessi degli avvocati nelle cancellerie ed all’ Unep, previo appuntamento ad orario, con prenotazione a mezzo pec.

Le pec di richieste di appuntamenti devono essere evase e riscontrate dai vari uffici giudiziari (Tribunale, GIP, Procura, Corte di Appello, Unep etc.) entro 2/3giorni dalla ricezione.

Si chiede che tutti provvedimenti (sentenze, decreti ingiuntivi, sciogrimento di riservate etc.) debbano essere emessi entro sessanta giorni.

Si chiede che i magistrati, relativamente alle liquidazioni dei compensi degli avvocati, si attengano ai parametri forensi vigenti e non liquidare somme irrisorie e offensive del decoro della professione. si chiede che la cassa Forense non richieda alcun pagamento fino al 31.12.2020.

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  1. ’LA LOGICA DELLE CORRENTI’:’L’argomento indigna l’avvocato Giulia Bongiorno.
    “Quello che ho letto finora mi fa tremare i polsi perché sono consapevole dell’enorme potere che ha un magistrato”, dice L’Avv. Giulia Bongiorno ,intervistata dal quotidiano Torinese ”La Stampa”, riportata anche dall’Agenzia di stampa: Adnkronos, parlando della “logica delle correnti” che governa la magistratura: “Ora, davanti allo scandalo, molti dicono che non si meravigliano. Io dico invece che è una logica intollerabile, che non attenua e non giustifica un bel nulla”.”La sola idea , osserva l’Avv. Giulia Bongiorno , che un giudice possa assolvere o condannare per non scontentare un pubblico ministero, in quanto esponente di una corrente capace di influenzare la valutazione della carriera di quello stesso magistrato, mi fa paura. Più in generale tra i cittadini si sta diffondendo sfiducia nei giudici, se non diffidenza”.”Ormai è prassi parlando del suo lavoro da avvocato, che il cliente, appena può, ci chieda chi è quel magistrato, a quale corrente appartiene, se lo conosciamo. E noi avvocati li dobbiamo difendere: stia tranquillo, il giudice è bravo, è indipendente, valuterà secondo il diritto…”“Il punto è che una sentenza non è un’operazione aritmetica. In ogni norma c’è sempre un’area in chiaroscuro da interpretare, dove ovviamente si riflette anche il pensiero personale del magistrato. Fondamentale è che questa interpretazione sia all’insegna dell’equilibrio e dell’indipendenza”.Ma per l’Avv. Giulia Bongiorno è scettica su questa iniziativa: ”Se sarà un maquillage, come penso, sarà inutile. Bonafede, come ministro, è l’emblema dell’immobilismo. Lo scandalo è scoppiato un anno fa: vi risulta che abbia fatto qualcosa nel frattempo? Tanti annunci e basta. Se poi farà qualcosa saranno ritocchi minimali. Giusto per dire che s’è messo mano”.Per l’Avv. Giulia Bongiorno piuttosto quello che occorre è la ”separazione delle carriere e separazione del Csm”, riferendosi all’idea di dividere i percorsi dei giudici da quelli dei pubblici ministeri.“Questa è l’unica riforma che può incidere. Così come i meccanismi di elezione: io penso che un mix tra voto e sorteggio sia la soluzione migliore”. Quella dei magistrati eletti al Csm per sorteggio è un’idea che adesso piace anche al sindaco di Napoli ed ex magistrato, Luigi de Magistris, mentre la separazione delle carriere è un tema che rappresenta da anni il cavallo di battaglia dell’avvocatura ed è stato riproposto di recente dall’Unione delle Camere penali italiane.

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