SANREMO REVIVAL

 

 

da Arnaldo Amabile (giornalista)

 

Al Festival di Sanremo 1961, l’anno di “Al di là” e di “Ventiquattromila baci”, debutta un giovane veneziano timido e ispirato (studi di violino al Conservatorio di Venezia e poi di Milano, allievo del maestro Claudio Abbado) che si mette in evidenza con un brano classicheggiante, “Come sinfonia”, arrangiato peraltro con magistrale sezione d’archi.

La canzone si classifica …  al sesto posto. Tuttavia, subito dopo il Festival, centra il primo posto nella classifica internazionale delle vendite (sessanta milioni di dischi) anche in virtù della vibrante, struggente interpretazione di Mina.

 

L’enorme popolarità di “Come sinfonia” arriva fino in America, dove Elvis Presley ne realizza una versione in inglese dal titolo “You don’t have to say you love me” (tu non devi dire che mi ami)..

La canzone è ricca di sentimentalismo, come tante dell’epoca, e rispecchia la timida, sentimentale dimensione della donna idealizzata (revival del “dolce stil novo”?), desiderata, amata in segreto. Sognata. Molto sognata:

 

Sogno…sogno…

e tu sei con me
chiudo gli occhi
e in cielo splende già
una luce.

Io sogno
d’esserti vicino e di baciarti
e poi svanire
in questo sogno irreale.
Lassù
sento gli angeli che cantano per noi,
dolcemente… dolcemente…
È un canto fatto di felicità

Ascolto
e ti vedo ancora più vicina
la musica che sento
è come sinfonia;
il coro degli angeli
mi fa sognare ancora
io vorrei, io vorrei
che questo sogno fosse realtà.
Realtà,  realtà

d’un sogno d’amor…

 

 

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