SANITA’: la saga dei Minervini

 

Aldo Bianchini

Prof. Andrea Minervini

FIRENZE – Da quando nel dicembre 2021 il prof. Andrea Minervini ha assunto la direzione, della struttura dipartimentale complessa di urologia oncologica mininvasiva robotica e andrologica, dell’ospedale di Careggi (Firenze) è stata soltanto una lunga scia di successi dopo successi.

E’ subentrato, nella direzione del reparto all’avanguardia tecnologica, al professor Marco Carini del quale è stato a lungo il braccio destro. e non solo.

Dal 2013 ad oggi ha portato a termine ben 4.000 interventi in appena 2.400 giorni lavorativi; insomma circa due interventi al giorno, alcuni dei quali in assoluta avanguardia tecnologica a livello mondiale, al top per la chirurgia laparoscopica e robotica.

Il prof. Andrea Minervini è membro del board direttivo di prestigiose società europee, ha all’attivo oltre 300 pubblicazioni su riviste indicizzate internazionali ed ha eseguito oltre 4mila oltre 2mila interventi (sui 4mila complessivi) di chirurgia laparoscopica e robotica.

Nel 2017 ha pubblicato sul British Journal of Urology International una nuova tecnica di ricostruzione di vescica (neovescica) che ha nominato FloRIN, tecnica che è stata inserita tra quelle più importanti per la ricostruzione vescicale.

Ma chi è Andrea Minervini ?

Il professore fiorentino ha un’ascendenza particolare e tutta salernitana: il nonno paterno Rosario Minervini è stata a lungo dirigente dell’Inail di Salerno ed è stato anche mio capo-ufficio, mentre il fratello della nonna paterna Tommaso Biamonte è stato prima dirigente dell’Inail e poi per ben tre volte deputato al parlamento del PCI.

Ma c’è di più; il prof. Andrea è figlio del prof. Riccardo Minervini (già primario ospedaliero a Pisa, sempre in urologia) ed è nipote del dr. Mario Minervini (a lungo direttore generale dell’ospedale di Eboli).

Addirittura Mario Minervini, che conosco da ragazzo in quanto spesso col padre veniva in ufficio (prima in Via Principati e poi in Via De Leo), è stato praticamente il collante di tutta l’estesa famiglia Minervini (l’altro zio di Andrea, di nome Gino, vive anch’egli a Salerno) per via della sua giovane età e della simpatia che emanava da ogni sua azione.

Della famiglia Minervini, pur non avendo mai conosciuto direttamente Riccardo, conservo un ottimo ricordo sotto tutti i punti di vista; soprattutto del nonno paterno di Andrea, il mitico e indimenticabile Rosario (calabrese di nascita e salernitano di adozione) per il suo modo bonario (ma non troppo) di instradare e dirigere noi giovani dipendenti dell’Inail.

Auguri infiniti al giovane prof. Andrea Minervini che nel sorriso smagliante somiglia moltissimo allo zio Mario.

 

 

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