il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

ALCUNI FARMACI POSSONO RITARDARE IL CICLO MESTRUALE

da Dr. Alberto Di Muria
Padula-Nella maggior parte delle donne il ciclo mestruale dura 28 giorni, ma può variare dai 21 ai 35 giorni. Le cause dell’irregolarità possono essere molteplici ed è importante far riferimento al proprio ginecologo, al fine di capire insieme la situazione e individuare eventuali rimedi.
Il sintomo più ovvio ed evidente del ritardo mestruale è proprio la mancata comparsa del flusso nel giorno atteso. L’irregolarità del ciclo mestruale colpisce diverse donne; oltre all’instaurarsi di una gravidanza, i motivi per cui le mestruazioni possono tardare o non presentarsi, possono essere diversi, da variazioni ormonali a condizioni di salute più serie.
Lo stress può condizionare non solo la vita quotidiana, ma anche lo stato di salute, influendo sull’ipotalamo, la parte del cervello deputata alla regolazione del ciclo mestruale. Le donne che soffrono di disturbi alimentari, come bulimia e anoressia, o che sono fortemente in sovrappeso, spesso vanno incontro a irregolarità mestruale o a mancata presentazione di mestruazioni.
Fra le patologie non strettamente ginecologiche che possono portare ad alterazioni del ciclo mestruale bisogna ricordare i disturbi a carico della tiroide. Questa piccola ghiandola è infatti responsabile del metabolismo e dunque anche dei livelli ormonali.
Un’altra ghiandola situata alla base del cranio, l’ipofisi, svolge un ruolo importante nel controllo del ciclo mestruale. Alcune alterazioni ipofisarie possono essere qualche volta le cause di una oligomenorrea, così come l’iperprolattinemia, ossia l’eccessiva produzione dell’ormone prolattina, prodotto appunto dall’ipofisi, può provocare irregolarità mestruali.
Non va dimenticato che anche una malattia, anche una comune influenza, o l’assunzione massiccia di farmaci, possono debilitare l’organismo, causando dei ritardi nella comparsa delle mestruazioni.
Anche alcuni farmaci come gli antidepressiviantiepiletticiantipsicotici e le terapie croniche con cortisonici possono indurre, con meccanismi diversi, alterazioni del ciclo mestruale. In genere, con la sospensione del farmaco si assiste a una normale ripresa della funzione mestruale.
A volte, dopo la sospensione della pillola contraccettiva, magari non gradualmente come raccomandano i ginecologi, si può verificare un ritardo mestruale. Questo problema riguarda più spesso ragazze con flussi irregolari, già prima dell’assunzione della pillola. Di solito, la ripresa del ciclo avviene spontaneamente, senza effettuare interventi terapeutici, quando il corpo ritrova il suo ritmo naturale, ma, se ritarda per 2 mesi, è opportuno rivolgersi al ginecologo.

 

Invia una Risposta

Attenzione: la moderazione dei commenti è attiva e questo può ritardare la loro pubblicazione. Non inoltrare più volte lo stesso commento.