da Filippo Ispirato
L’Italia, e la nostra regione non fa eccezione, è un paese con una percentuale di proprietari di immobili molto elevata rispetto alla media europea. Spesso l’immobile di proprietà viene visto dalle famiglie italiane come sinonimo di stabilità economica.
Prendersi cura quindi della propria abitazione non significa soltanto tenerla pulita e in ordine ma anche fare la manutenzione necessaria ad evitare che si possa deteriorare:
- lo stato di rovina, per quanto sia parziale o possa sembrare roba di poco conto, può provocare danni a terzi ed essere causa di risarcimenti salati.
Tale interessamento fa parte della cosiddetta responsabilità civile del proprietario di una casa
Lo stesso si può dire del condominio in quanto tale, per quanto concerne la tutela delle parti comuni (tetto, cornicioni, scale, ecc.) e i danni che queste possono arrecare:
- si pensi al passante a cui cade una tegola in testa, al vicino che scivola nel cortile per il ghiaccio non rimosso, ecc.
La responsabilità civile del proprietario di una casa scatta per il fatto che egli ha un potere di gestione sul bene tale da consentire interventi di controllo e di manutenzione mirati ad evitare ogni pericolo. Pertanto, viene considerato custode dell’immobile colui che ha un effettivo potere fisico in maniera stabile e non occasionale.
Non può avere, ad esempio, la stessa responsabilità chi abita a lungo in una casa e chi la prende in affitto breve per trascorrere una settimana di vacanza.
Esistono delle polizze, dette di responsabilità civile del proprietario, che tutelano la tranquillità del propietario dell’immobile per quanto sia tenuto a pagare per danni involontariamente provocati a terzi in conseguenza di incendio, esplosione, scoppio o spargimento di acqua derivante dalla proprietà del fabbricato e copre i danni involontariamente cagionati a terzi in relazione alla proprietà dell’immobile.
