FSL: il sogno di Panetta

 

Aldo Bianchini

Dr. Rocco Panetta

SALERNO – Rocco Panetta, anzi il dottor Rocco Panetta è uno dei pochissimi personaggi molto noti nel Vallo di Diano ed anche oltre. La sua integrità morale e le battaglie con cui sostiene il suo pensiero lo esaltano a tal punto da farne una entità culturale e professionale che va molto oltre la media.

Ho fatto questa doverosa premessa per evitare possibili fraintendimenti ogni qualvolta mi accingo a scrivere di persone, di cose e di fatti che afferiscono l’interesse generale, che nella fattispecie è localizzato sull’area vasta del Lagonegrese, del Vallo di Diano-Tanagro e del basso Sele.

E quale argomento di interesse generale può essere più interessante della riattivazione della FSL (Ferrovia Sicignano-Lagonegro soppressa dal 1987) direttamente connessa all’ormai storica incapacità politica di progettare e realizzare cose possibili e pratiche (e dal costo neppure tanto eccessivo) al posto delle fantasiose, costosissime ma penetrabili (alludo agli affari politico-malavitosi per interessi molto diversi da quelli di carattere generale !!) cattedrali nel deserto come la mitica e stratosferica stazione ferroviaria di Afragola dove l’alta velocità italiana finisce, o come lo stesso CSM (Centro Sportivo Meridionale) in area valdianese.

Ho scritto moltissimo, in passato, sulla possibilità di riattivare la FSL e spesso non ho condiviso la vigorosa azione del “Comitato per la riattivazione della FSL” (di cui Panetta è il personaggio centrale) ma questa volta, dopo aver attentamente letto l’articolo “Diritto alla Mobilità negato ai disabili in assenza dei treni nel Vallo di Diano”  (pubblicato, a firma di Rocco Panetta, sul sito ufficiale del Comitato) devo riconoscere che mi è stato molto facile condividere quasi tutto il contenuto dello stesso articolo (soprattutto per l’aspetto relativo ai non vedenti) in quanto, con grande visione verso il futuro, enuncia tutte le aspettative della gente dopo un’attesa di ben 36 anni tra fasulle promesse politiche (ivi comprese quelle del 2015 del governatore De Luca) e irrealizzabili sogni ad occhi aperti.

La stazione abbandonata di Atena Lucana che dovrebbe essere trasformata in una struttura tecnologicamente e urbanisticamente avanzata per far fronte alle future esigenze della popolazione in ragione dell'alta velocità ferroviaria

Soltanto due cose del quadro complessivo prospettato da Panetta mi lasciano perplesso, anche se in maniera diversa tra loro:

  • La cessazione del Servizio Sostitutivo di Trenitalia, che è ovviamente direttamente connesso alla riattivazione della tratta, è niente rispetto al gigante del trasporto privato sul quale la politica ha largheggiato con la speranza di voti, consensi e, perchè no, anche prebende;
  • La stazione megagalattica di Atena Lucana dove si incrociano treni ad alta velocità, normali e turistici, con biglietteria spaziale multidisciplinare in grado di garantire un buon viaggio a tutti e su tutti i treni.

Io, purtroppo, non riesco proprio ad immaginarla una stazione ferroviaria così avveniristica al servizio, semmai, di pochissimi passeggeri ogni giorno; a meno che la politica, sfruttando l’onnipresente PNRR, non fiuti il grande affare per mettere in piedi un’altra cattedrale nel deserto dopo quella sportiva che, dall’altro lato del Vallo, campeggia da qualche decennio.

 

 

 

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