La ripresa degli scavi nel sito archeologico lucano di Roccagloriosa (1a parte)

 

da Prof. Nicola Femminella

Prof. Nicola Femminella (scrittore - storico)

La giornata del 12 aprile scorso ha regalato a tutti gli amanti del Cilento una conferenza stampa, organizzata dal Comune di Roccagloriosa. L’argomento: “La città ri-trovata Progetto di ricerca e ripresa degli scavi nell’area archeologica di Roccagloriosa”. Una notizia gradita, unita ad un sole primaverile che si è fatto attendere dopo alcune settimane con temperature basse. Tornano gli archeologi a Roccagloriosa! L’incontro è servito al Sindaco Pino Balbo per comunicare che riprenderanno a breve gli scavi nel sito archeologico di Roccagloriosa. Il che avverrà dopo una pausa durata circa 40 anni, da quando gli archeologi Maurizio Gualtieri ed Helenia Fracchia adottarono con grande amore il paese “delle uova d’oro”, scoprendo una necropoli con una trentina di tombe riccamente arredate, appena fuori delle antiche fortificazioni del borgo, in località Stella. L’evento destò stupore e meraviglia nel mondo scientifico e i due studiosi lo divulgarono, illustrandone, con dotte pubblicazioni, la magnificenza ai più eminenti studiosi della civiltà lucana. Questa si affermò nell’area cilentana e in parti delle regioni viciniori, dal V sec a.C. ai primi decenni del II, collocandosi con riconosciuta autorevolezza tra quella delle colonie greche e quella romana.  Furono recuperate con accortezza e interventi ben condotti quattro tombe, dalle quali furono tratti reperti di gran valore, in particolare emanarono il loro bagliore monili d’oro e vasi di certo non inferiori per bellezza e manifattura a quelli donatici dall’arte greca a Paestum e Velia. Risaltò subito la sontuosità dell’area, destinata alla sepoltura di famiglie e personaggi aristocratici, testimoniata dalla tecnica costruttiva delle sepolture, dai materiali usati e dalla ricchezza degli arredi, posti a decoro dei defunti. Un’area disciplinata sicuramente da un ordito regolatore che gli diede ulteriore valore. Da Gualtieri e Fracchia furono individuati una trentina di sepolcri, come già detto, ma solo quattro furono svuotati del loro prezioso contenuto, con il quale sono stati allestiti ben due antiquari con vetrine idonee a mostrare il “bene prezioso”, vanto della comunità. Ho fatto numerose visite alle due strutture museali e sempre sono stato indotto a prolungare i tempi della permanenza nei due musei, abbagliato dalla bellezza dei reperti e preso da paralizzanti emozioni. Date l’estensione dell’area destinata all’abitato e l’importanza strategica assunta dalla località all’interno degli assi viari e a difesa dei territori compresi tra i fiumi Mingardo e Bussento al tempo del regno lucano, sicuramente gli archeologi e le maestranze, che lavoreranno all’interno del sito, avranno altre sorprese di grande spessore emotivo, perché già preannunciate dal prof. Gualtieri. Il compito passa ora al prof. Gianluca Soricelli, docente di Storia Romana e Metodologia dello scavo Archeologico dell’Università del Molise e al prof. Salvatore De Vincenzo, docente di Archeologia e Storia dell’arte, Tutela e Valorizzazione dell’Università della Tuscia, due valenti archeologi, d’intesa con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle province di Salerno e Avellino e del Parco del Cilento. I raccolti saranno cospicui e il ritrovamento di oggetti e manufatti è destinato a fare della cittadina una meta ambita dai flussi turistici e sicuramente inciderà sulla sua economia. Si apriranno nuovi orizzonti per i giovani del posto e dell’intero Cilento, specie se sarà portato a termine, da parte della Regione Campania, il progetto relativo alla costituzione del Distretto Archeologico, costituito da 32 comuni sparsi nel Cilento, su cui da alcuni mesi lavora la sottocommissione “Turismo” guidata dall’on. Michele Cammarano, Presidente della Commissione per le Aree interne, d’intesa con l’Associazione dei Comuni del Cilento Centrale (AS.CO.CI.).

L’importanza dell’evento mi ha indotto a formulare un resoconto dell’incontro abbastanza dettagliato, anche perché all’interno degli interventi prodotti dai relatori, sono comparsi dichiarazioni e impegni che indicano le giuste direzioni che lo scavo di Roccagloriosa dovrà suggerire e mostrare agli amministratori delle Aree Interne. Il borgo potrà essere valorizzato come merita e costituire un traino poderoso per lo sviluppo del comprensorio e dell’intero Cilento, insieme ad altre località vicine, dotate di prerogative e beni diversi, ma ugualmente in grado di far parte di una rete virtuosa, di un sistema integrato.

Dopo i saluti ai convenuti, il Sindaco Pino Balbi ringrazia l’architetto Carla Maurano e l’archeologo Salvatore Ciro Nappo che hanno fornito un apporto decisivo per la ripresa dei lavori. Analogo ringraziamento ha rivolto, per il prezioso contributo, alla Soprintendente di Salerno e Avellino Raffaella Bonaudo, alla funzionaria della stessa Soprintendenza Simona Di Gregorio, alla dirigente  D.G. Politiche Culturali e Turismo della Regione Campania Rosanna Romano e a Ruggiero Cappuccio.  Ha poi espresso la sua gioia per l’obiettivo raggiunto con tenacia dopo molti anni di impegno, frenato solo dal COVID e da altre difficoltà. Ha ricordato l’opera del prof. Maurizio Gualtieri, cittadino onorario di Roccagloriosa, e della prof.ssa Helenia Fracchia, quindi, ha sottolineato il valore dei proff. Gianluca Soricelli  e di Salvatore De Vincenzo, incaricati di portare a termine i lavori previsti.

L’architetto Carla Maurano, introducendo i relatori, ha ricordato che la ripresa degli scavi è stata, da molto tempo, fortemente voluta dal Sindaco Pino Balbi e dall’ Amministrazione Comunale, consapevoli tutti dell’importanza del sito che gli studiosi della civiltà lucana giudicano rilevante e fondamentale per conoscere il grado di civiltà raggiunto dai Lucani. Inoltre, secondo le dichiarazioni del prof. Gualtieri esso potrà regalare al borgo un gran numero di reperti di preminente interesse e offrire ulteriori scoperte agli studiosi, per individuare il ruolo svolto da quel popolo all’interno dell’area di appartenenza e nei rapporti avuti con altre regioni e popoli diversi. I risultati che si otterranno certamente contribuiranno al progetto transdisciplinare che gli amministratori stanno portando avanti per una ulteriore valorizzazione del luogo.  (continua…)

 

 

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