Gambino/3: colpevole o innocente ?

Mentre tutti gli organi di informazione si affannano a trascrivere le cose più o meno interessanti che emergono dai poderosi faldoni di indagini preliminari, fra qualche giorno le cose potrebbero cambiare. Almeno è questo che sperano gli indagati. Per Michele Tedesco un’occasione irripetibile.

Nei lunghi anni di attività giornalistica spiccatamente indirizzata verso la giudiziaria ho imparato una cosa molto importante: che due più due fa quattro solo in aritmetica. Ed è proprio sulla base di questo principio che ho sempre guardato alle inchieste giudiziarie di questi ultimi venticinque anni con un certo scetticismo. Per grazia ricevuta non ho mai avuto l’assillo di arraffare veline, ordinanze di custodia cautelare o semplici avvisi di conclusione di indagini per poter scrivere di cronaca giudiziaria. Per questa ragione non ho mai frequentato gli uffici del palazzo di giustizia né quelli degli avvocati difensori che foraggiano tanti colleghi giornalisti con interi fascicoli che rappresentano, però, sempre una visione di parte. Leggo tutto quello che viene pubblicato, rileggo spesso le cose già lette e posso, quindi, esprimere in piena libertà il mio pensiero. Non ho padroni né nel centro-destra e né nel centro-sinistra, per citare solo i due grandi raggruppamenti politici oggi imperanti. Ovviamente non ricevo niente in cambio, ma a me sta bene così in quanto ritengo che la libertà non ha prezzo. Necessariamente sbaglio, interpreto male, prendo delle patacche, ma tutto ciò fa parte del gioco delle parti, scusate il bisticcio di parole. Un lettore (tale Paolo Valdo!!) voleva sapere qualcosa di più in merito al presunto conflitto tra Gambino e l’informazione così come voleva sapere perché sono sprezzante con alcuni magistrati. Comincio dall’informazione. Sono stato sempre libero, per fortuna, in questo mondo che porta con se una serie di contraddizioni incredibili tanto che, oggi, sulla carta stampata ormai in rovina si preferisce ancora l’articoletto di cronaca spicciola (un incidente stradale, solo per fare un esempio!!) ad un commento o ad un approfondimento serio, per non dire di un’inchiesta giornalistica. Ebbene in questo mondo molti politici, quasi tutti, non si muovono mai in perfetta sintonia con le esigenze di mercato ma guardano soltanto alla conquista di tutto lo spazio possibile per sversare la loro versione sui fatti e sugli accadimenti. Ed in genere finiscono col preferire una sola testata  (lo dimostra il sindaco di Salerno che da anni, ogni venerdì, parla dalla sua tribuna televisiva o cerca di governare la carta stampata); questa operazione costa meno, la si controlla meglio e produce di più sul piano dell’immagine mediatica; ma si finisce sempre per scegliere la testata sbagliata. Quando poi ci si ritrova nei guai, come Gambino, e neppure la sua testata prediletta riesce a capire se assumere una linea, non dico difensiva, ma almeno garantista, arrivano i guai e le delusioni. Il politico si ritrova solo in questo mondo contraddittorio e tutti gli organi d’informazione gli sparano addosso, non tanto per un mero calcolo ma per le esigenze di scrivere, riempire pagine e cercare di vendere almeno qualche copia. Poco importa se nella giudiziaria due più due non fa mai quattro. E passiamo al mondo assolutamente controverso della giustizia. Io non sono stato mai sprezzante contro nessuno, soprattutto contro chi espleta la propria attività ed interpreta il suo ruolo nella maniera giusta. Ho parlato di Woodcook ma non l’ho fatto in maniera sprezzante, però nessuno può negare che questo pm ha addirittura ammanettato e trascinato in schiavettoni l’ultimo erede al Regno d’Italia che alla fine è stato prosciolto “perché il fatto non sussiste”, ha messo in subbuglio tutto il mondo dello spettacolo (come qualche altro ha fatto a Milano) per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano; ed ora arrivato nella sua città natale sta sfasciando quasi tutto il mondo della politica con la fantomatica P4. Vedremo!! Insomma io preferirei un pubblico ministero che, quando si presenta in conferenza stampa e annuncia la fine di alcuni esseri umani (perché Gambino e soci, ricordiamocelo, comunque vada sono pubblicamente e familiarmente  finiti, e se va bene usciranno da questa storia soltanto tra qualche anno!!), non calzasse scarpette di ginnastica e non indossasse fascicolli variopinti o jeans sforacchiati all’ultimo grido. Capisco che ognuno di noi ha le proprie esigenze e convinzioni di stile ed eleganza o di pacchianeria, ma il ruolo deve rimanere il ruolo, soprattutto quando parliamo del destino di altri uomini. E questo spesso non accade. Basta solo ricordare che in aula sia i pm che i giudici e gli avvocati devono indossare la toga!! Per quanto attiene invece il ruolo che la Magistratura nel suo complesso ha avuto ed ha nella nostra città e nella nostra provincia io ci andrei molto cauto e consiglierei tutti i colleghi giornalisti a non prendere per oro colato tutto quello che trovano scritto nelle ordinanze, che sono e restano ordinanze, cioè non sono sentenze e, quindi, sono opinabilissime. Se vogliamo lo stesso presidente Cirielli, da buon carabiniere, con una mano liscia e con l’altra picchia duramente  il lavoro degli inquirenti quando scrive: “”“Da ultimo non accettiamo lezioni di moralità dal Pd, fino a prova contraria, nessuna ditta in odore di camorra ha lavorato con la Provincia targata Cirielli. Non si può dire lo stesso per la Provincia targata Pd (vedi il caso del liceo Vanvitelli di Cava de’ Tirreni, o al Comune di Salerno, i lavori di piazza della Libertà e di via Leucosia). Né, tanto meno, siamo noi che abbiamo dato le case ai camorristi, come sa molto bene il capogruppo del Pd alla Provincia, Nino Savastano””. Insomma un carabiniere dice ai carabinieri, ma anche ai magistrati, che la nostra è una città o una provincia in cui si indaga a senso unico? Se ho ben capito e se è come dice Cirielli, è un fatto di assoluta ed estrema gravità sul quale necessita ritornare. Difendere Gambino è adesso la più grande occasione della vita per l’avvocato Michele Tedesco, se riuscirà nell’impresa titanica entrerà a pieno diritto tra i grandi del foro salernitano. Per finire mi è giunta voce che in Provincia alla notizia dell’arresto di Gambino qualcuno si è fregato le mani. Ne parlerò nel prossimo intervento.

Aldo Bianchini

 

 

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