Sicurezza in casa

Vincenzo Mazza

Quando accade un incidente sul lavoro o sulla strada, tutti noi siamo colpiti emotivamente da questo evento e chiediamo giustizia, nuove leggi, nuove regole comportamentali. Inoltre il fatto, l’accaduto, ha una notevole risonanza sulla carta stampata, in televisione, sulla rete. Queste due tipologie di incidenti provocano ingiustamente migliaia di morti, che non ci possiamo permettere, visto che siamo un paese definito “civile”. In relazione a quest’ultimo  aspetto, vorrei porre, l’attenzione su un altro fenomeno, poco conosciuto e allo stesso tempo, molto tragico. Mi riferisco ad un’altra tipologia di incidente, quello “domestico”, che non ha la stessa risonanza, attenzione e che comunque provoca migliaia di eventi nefasti. E’ opportuno sottolineare, che questo fenomeno è molto più complesso, perché non è possibile istituire forme di controllo, in quanto non si possono imporre all’individuo, alla propria libertà personale, nel proprio ambito di vita privata quelle forme di coercizione previste per le altre tipologie di incidenti ed inoltre il rischio domestico è un problema prettamente culturale ed organizzativo. Ogni giorno, quando usciamo di casa, abbiamo una probabilità di essere coinvolti in un incidente stradale, 4 probabilità di incorrere in un infortunio sul lavoro e se rimaniamo in casa, le probabilità di essere protagonisti di un incidente domestico, salgono fino a 13. Avete letto bene, ci si può far molto male in casa e spesso le vittime sono donne e bambini. La sicurezza, nel nostro paese, in tutti i campi, compreso quella degli ambienti di lavoro domestici, spesso viene considerata in lusso, un costo inutile, una perdita di tempo, mentre semplici misure di sicurezza, elementari norme di prudenza, possono evitare spiacevoli incidenti, a volte anche mortali. La casa è normalmente un luogo tranquillo, è il nostro rifugio, insomma “casa dolce casa”, ma se abbassiamo la guardia, possiamo correre rischi molto gravi. I rischi più insidiosi, non sono quelli  grandi, quelli visibili, ma sono quelli legati alla nostra quotidianità, sono quelli nascosti dietro le nostre abitudini, dietro quelle azioni che noi ripetiamo ogni giorno. Il fenomeno degli incidenti domestici e delle sue conseguenze, spesso mortali è poco conosciuto e poco sentito. Ogni anno in Italia, a causa di questi  incidenti, vanno al pronto soccorso quasi due milioni di persone, di questi 130 mila vengono ricoverati e 7 mila non sopravvivono. Questi dati, relativi al biennio 2005/06, sono stati elaborati dal Siniaca, il Sistema Informativo Nazionale sugli incidenti domestici attivo presso l’Istituto Superiore di Sanità. Ogni anno, invece, secondo le stime dell’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (Ispesl), avvengono complessivamente, circa 4 milioni e mezzo di incidenti domestici, di cui 8 mila mortali, con circa 3 milioni e 800 mila persone infortunate. Questi ultimi dati, resi noti nel 2009 nell’incontro “Incidenti domestici. Stime e prevenzione”, hanno evidenziato anche la tipologia delle persone più coinvolte, circa il 65% sono femmine, il 35%  maschi.


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