Toner: questo sconosciuto

Vincenzo Mazza

Attenzione al toner delle stampanti e delle fotocopiatrici. Nel nostro paese c’è una scarsissima attenzione, nonostante la loro pericolosità, a numerosissimi prodotti commerciali. Mi riferisco soprattutto alle stampanti, ne esiste almeno una in ogni casa, visto che è un elemento legato all’utilizzo del computer, ma anche alle fotocopiatrici e nei fax.  L’attenzione va tenuta alta per il toner, cioè per l’inchiostro contenuto all’interno. Il toner è tossico sia perché sono tossici alcuni degli ingredienti di cui è costituito, sia perché emette, sostanze tossiche attraverso l’utilizzo delle stampanti e delle fotocopiatrici. Un prodotto contenuto nel toner, ad esempio è il nerofumo (chiamato anche nero di carbone o carbon-black)usato per dare la colorazione ai toner neri: tutti i toner neri contengono il nerofumo, in genere in combinazione con l’ossido di ferro. Nei toner di altri colori vengono usati pigmenti organici sintetici per la colorazione. Il nerofumo è un cancerogeno accertato: è definito tale dal principale organismo competente in materia (lo IARC), praticamente da sempre (come lo è il carbone). Poi, vi sono svariati metalli pesanti. Tra i più pericolosi per natura o quantità vi sono il Monossido di Nichel ed il Cromo Esavalente, tutti potenzialmente cancerogeni, inoltre vi sono anche sostanze termoplastiche come lo Stirene e il Bisfenolo A (BPA). Anche per questi, da anni è stata comprovata la loro tossicità. Vi è presente, inoltre, anche la silice, utilizzata in vari forme. Viene usata infatti, sia la silice cristallina che è è cancerogena per gli umani se inalata, sia la silice in forma amorfa , quest’ultima  non è considerata cancerogena. Infine alcuni modelli contengono anche composti radioattivi.  Fin qui , abbiamo visto molto velocemente, le sostanze contenute nel toner, adesso esaminiamo quelle che vengono emesse durante il funzionamento. Il funzionamento può liberare composti organici volatili (COV) di diverse classi, particelle di toner, particelle di carta, ma anche diversi gas che vengono rilasciati nell’aria circostante. La qualità e la quantità delle sostanze emesse dipendono dal procedimento tecnico , dal tipo di toner e di carta utilizzato, dal modello e dall’età dell’apparecchio, dalla manutenzione e dalle condizioni ambientali. Molti organismo internazionali, dopo numerosi studi scientifici, che hanno osservato queste emissioni, raccomandano di adottare una serie di misure per ridurre i rischi legati alle fotocopiatrici e alle stampanti laser.

Di seguito, in dettaglio vediamo quali sono le emissioni tossiche accertate.  Vengono emesse, polveri di Toner: i diametri delle particelle sono così piccole che sono classificabili come polveri respirabili biopersistenti (in grado di penetrare negli alveoli polmonari, dove si accumulano non riuscendo ad essere espulse). Benzene (cancerogeno): il toner nero contiene sempre un 50% di derivati del carbone o del petrolio che, sottoposti a riscaldamento elevato, rilasciano nell’aria benzene. Formaldeide (cancerogeno):. Ozono: è estremamente reattivo ed aggressivo. Composti Organici Volatili (VOC),  le emissioni di questi composti, misurate da alcuni ricercatori, sono al di sotto dei valori limiti stabiliti dalle norme vigenti, ma si pensa che le emissioni nel loro complesso possano creare un effetto cumulativo dannoso.

Quindi è opportuno, porre attenzione a loro utilizzo, soprattutto a chi li usa giornalmente e per molto tempo, adottando, come sottolineano gli addetti ai lavori, una serie di misure precauzionali come:

  • Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nel manuale d’uso delle stampanti laser e delle fotocopiatrici;
  • Collocare gli apparecchi in un locale ampio e ben ventilato;
  • Installare le apparecchiature di elevata potenza in un locale separato e installare un impianto di aspirazione locale;
  • Non direzionare le bocchette di scarico dell’aria verso le persone;
  • Eseguire regolarmente la manutenzione delle apparecchiature;
  • Optare per sistemi di toner chiusi;
  • Sostituire le cartucce del toner secondo le indicazioni del produttore e non forzare l’apertura;
  • Rimuovere con un panno umido le tracce di toner; lavare le parti principali con acqua e sapone; in caso di contatto con gli occhi, lavare con acqua per 15 minuti; in caso di contatto con la bocca, sciacquare abbondantemente con acqua fredda. Non utilizzare acqua calda o bollente, altrimenti il toner diventa appiccicoso;
  • Eliminare con molta cautela i fogli inceppati per non sollevare polvere;
  • Utilizzare guanti monouso per ricaricare il toner liquido o in polvere;
  • Quando si manipola il toner (per la sostituzione o per via di malfunzionamenti) e la stampante occorre sempre adoperare gli appositi dispositivi di protezione individuale (DPI) guanti e mascherina;
  • Collocare la stampante in luogo quanto più separato possibile da dove si soggiorna lungamente;
  • Dotate la stampante di un sistema certificato di cattura delle emissioni inquinanti
  • Comprate il toner solo se è provvisto di specifica tecnica;
  • Si consiglia di coprire la stampante quando è inattiva: il toner ha come altre polveri la capacità, di percorrere le correnti d’aria naturali degli ambienti chiusi, la cartuccia del toner una volta inserita nella stampante resta aperta, altra polvere rimane dispersa nei meccanismi, ne consegue che anche spenta la stampante immette polvere nell’aria. La copertura della stampante è senza dubbio un sistema non efficace per contenere il toner internamente ma limita il movimento d’aria e quindi l’inquinamento da dispersione della polvere.

 

 

 

 

 

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