Cava-Agro: trasporti difficili

Sara Monetta

I disagi, i ritardi e i treni fantasma delle ferrovie dello stato sono universalmente noti, ma nelle ultime settimane il servizio inadeguato reso alla clientela ha colpito particolarmente i pendolari nocerini e cavesi. Le due città, seppur così vicine, spesso per i lavoratori sono risultate irraggiungibili. Treni soppressi senza debito preavviso o in arrivo con vistosi ritardi sono una realtà quotidiana che mette a dura prova i nervi dei pendolari e la pazienza dei loro datori di lavoro. “A causa di un ritardo di Trenitalia” racconta un intervistato in attesa alla stazione di Cava de’tirreni “ho dovuto rimandare un appuntamento con un avvocato con cui dovevo stipulare un contratto, abbiamo rimandato l’incontro al giorno dopo ma di nuovo mi sono trovato  impossibilitato a raggiungerlo  a causa della soppressione di due treni. Il contratto che dovevo stipulare è saltato” conclude sconsolato l’uomo. In situazioni del genere risulta scontato che la frase di rito pronunciata dagli altoparlanti  “Trenitalia si scusa per il disagio” ormai sembra una presa in giro. Dato l’esasperarsi della situazione  Aldo Scarlino, fratello del consigliere comunale cavese Pasquale Scarlino, a nome dei pendolari cavesi e nocerini  ha redatto una lettera  grondante d’indignazione: “I Treni regionali SALERNO/CAVA/CAMPI FLEGREI/FORMIA” si legge nel documento “ogni giorno viaggiano con notevolissimi ritardi e MOLTE SOPPRESSIONI, o deviazioni via galleria Santa Lucia perché i locomotori non hanno la forza di superare la salita che porta a CAVA DE’ TIRRENI e tantissime volte sono COSTRETTI a ritornare alla stazione di SALERNO”. I disagi si addensano soprattutto nelle ore di punta vale a dire la mattina presto, ad ora di pranzo e in serata alla chiusura degli uffici, come mette in risalto lo stesso signor Scarlino nella lettera: “Sui suddetti treni regionali e soprattutto quello in partenza alle 19.07 dalla STAZIONE di SALERNO per NAPOLI CAMPI FLEGREI ogni sera a turno manca o il MACCHINISTA o il  CAPOTRENO”. L’obsolescenza dei mezzi e i tagli al personale sono dunque i principali motivi della situazione di stallo. Solo un ricorso alla regione e alle ferrovie dello stato potrebbe portare degli effettivi benefici ma ciò richiede tempo. Intanto c’è qualche pendolare nocerino che comincia a temere di vedere prima o poi arrivare in stazione una locomotiva trainata dal macchinista e dai passeggeri.

 

 

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