Tribunale Sala C.: ecco il tavolo tecnico

Giuseppe Bianchini

Sala C. – Nella discussione sull’eventuale soppressione del Tribunale Sala Consilina, interviene finalmente ed in maniera decisa anche il Presidente della Provincia, on. Edmondo Cirielli, con un preciso decreto presidenziale finalizzato alla creazione di un tavolo tecnico-istituzionale che possa rappresentare un puntuale punto di riferimento a livello politico provinciale per la gestione di un’azione concertata.  Il presidente della Provincia di Salerno  ha firmato il decreto per la nomina dei componenti il Comitato Tecnico-Scientifico nelle persone dei  consiglieri provinciali Giovanni Fortunato, Rocco Giuliano, Amelia Viterale, Attilio Pierro, l’assessore Marcello Feola, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Sala Consilina o suo delegato, il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Sala Consilina o suo delegato, sette esperti in materie giuridiche, amministrative o sociologiche da individuarsi successivamente. La situazione de Tribunale si è fatta molto più critica in questi ultimi giorni anche a seguito della caduta del governo Berlusconi e della nascita del probabile nuovo governo Monti, in pratica improvvisamente è venuto a mancare un preciso punto di riferimento politico su cui scaricare le proteste e la rabbia. Ora c’è il “governo del Presidente” che, guarda caso, è anche presidente del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) che si è già espresso a favore della soppressione dei tribunali minori e che ha ridisegnato la mappa delle circoscrizioni giudiziarie fissando il numero dei tribunali occorrenti per ogni Corte di Appello. Nel caso della nostra provincia è stato stabilità che sono sufficienti tre tribunali (Salerno, Nocera Inferiore e un terzo da scegliere tra Vallo della Lucania e Sala Consilina). Sulle sfumature letterali, sul vero significato del “sono sufficienti” o del “sarebbero sufficienti” si è scatenata in questi mesi una discussione che ha più del filosofico che altro. Qualcuno sostiene che uno dei due tribunali deve essere soppresso, qualche altro è convinto che quel “sarebbe” al posto del “sono” potrebbe spianare la strada alla permanenza di entrambi i tribunali. Si vedrà. Intanto sabato mattina scorso (12 novembre) nei locali della Comunità Montana del Vallo di Diano, nella Certosa di Padula, si è svolta una interessante assemblea con i presidenti di due comunità e con almeno sette-otto sindaci della zona. Mancavano tutti quelli del policastro-saprese, ma in tanti hanno assicurato che protendono verso il salvataggio di Sala Consilina. Solo il sindaco di Padula, Paolo Imparato, con la sua solita verve ruspante, ha detto pane al pane e vino al vino richiamando ad alta voce l’attenzione di tutti sull’assenza non solo degli avvocati del saprese ma anche di quelli del Vallo di Diano, al di là dell’assenza dei sindaci che dovranno chiaramente dimostrare il loro interesse per Sala Consilina anziché per Vallo della Lucania. Poco ha raccolto il presidente dell’ordine Michele Marcone con il tentativo di giustificare i “suoi avvocati” presumibilmente impegnati in un contemporaneo convegno sulla figura dell2amministratore di sostegno che si svolgeva  nelle stesse ore a Sala Consilina. La cosa più importante che è emersa dall’assemblea, dialogando con alcuni sindaci, è stata la palpabile sensazione di smarrimento degli stessi nei confronti di un governo tecnico che provvederà soltanto a tagliare e ad attuare decisioni già prese in altre sedi, come la nuova geografia delle circoscrizioni giudiziarie di cui ho parlato innanzi. Il caso è in pieno sviluppo e l’iniziativa del presidente Cirielli potrebbe portare nuova linfa alle proteste che sono state annunciate fino dinnanzi a Palazzo Chigi.

 

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