Come sempre accade in certi casi, la verità è come quella pietanza di pesce o carne che, prima di essere servita in tavola, subisce tutta una serie di passaggi, filtri e scremature tali da renderne impossibile l’identità dell’origine.
Ciò che conta è la bontà, il gusto, la qualità. E non c’è ombra di dubbio che il sapore della notizia di una Cancelliera Merkel ispiratrice del colpo basso contro Berlusconi, ‘complice’ il Capo dello Stato italiano, sia tra i più succulenti e graditi per buona parte della nostra penisola, e non solo.
Le smentite ufficiali poco o nulla tolgono alla possibile fondatezza dello scoop giornalistico americano. Che, dopo tutto, non appare sgradito più di tanto nella sostanza, ove realmente sia dovuta intervenire la nuova lady di ferro (anzi di acciaio) europea, per togliere definitivamente dagli impicci internazional-finanziari in veste simil-Grecia il nostro paese, stante l’incapacità a farlo, ormai, da parte della coppia di governo Berlusconi-Tremonti.
Il Cavaliere replica determinato che la cosa non è credibile. E spiccica una serie di dati che, a prima vista, sembrano dargli ragione. Ma, tra l’apparire e l’essere, ne corre davvero. Sembra essere tutti finiti in un autentico cul-du-sac. Tutti dicono, nessuno dimostra.
Limitiamoci, pertanto, a non escludere del tutto quel che proviene dal Wall Street Journal; un giornale di tale reputazione internazionale che difficilmente potrebbe inventarsi di sana pianta una notizia così originale.
Del resto che male c’è se è stata la Merkel a toglierci le castagne dal fuoco. Se lo ha fatto, lo ha fatto a fin di bene. Dell’Italia e, soprattutto, della stessa Germania. Perché un crollo dell’euro a fronte della insolvenza italiana, come suo effetto inevitabile, avrebbe fatto saltare l’Europa, il suo intero sistema economico-finanziario e, quindi, la Germania che, dell’Europa stessa è oggi la potenza maggiore.
Non sappiamo cosa dirà il Presidente Napolitano nel suo messaggio di fine anno che, tra qualche ora, leggerà alla nazione. Siamo in fuga per il meritato cenone di fine anno e, a fin di bene, il nostro, intendiamo staccare la spina almeno per qualche ora.
Siamo intimamente convinti, però, che il Capo dello Stato non potrà non accennare a questa fuga di notizie pubblicate dal noto quotidiano economico newyorkese, per la parte che lo riguarda almeno. Così come siamo altrettanto certi che, contestualmente, il buon Giorgio lo farà solo ed esclusivamente per smentire alla sua maniera questa chicca dell’informazione.
La cosa positiva è che, diversamente dal passato, la ‘battaglia’ (leggi siluramento di Berlusconi all’insegna dell’europeo UBI MAJOR …) è stata vinta a tavolino. In maniera economica (quanto sarà costata una telefonata riservata tra Bundestag e Quirinale?) e senza spargimento di sangue. Nel secolo scorso i rispettivi ambasciatori si sarebbero scambiati la dichiarazione di guerra.
Oggi, invece, se c’è stato, il pan per focaccia anti-culonico lo si è ricambiato sul piatto freddo di una diplomazia diretta e telefonica.
Di questo dobbiamo essere tutti grati alla poderosa Angela Merkel. E, forse, sotto sotto, facendo buon viso a cattivo gioco, la medesima gratitudine gli è dovuta anche da parte del nostro ex-Presidente del Consiglio.