CAGGIANO : “LA STRADA DEGLI ANTICHI VINI”

Michele D’Alessio

CAGGIANO – Il primo weekend di Marzo e cioè a partire da Venerdì  2 e fino a Domenica 4 marzo, nell’antico borgo di Caggiano, situato nell’entroterra della provincia di Salerno, ai confini tra Campania e Basilicata, ospiterà la I° edizione della kermesse “La Strada degli antichi vini”, dedicato a tutti gli appassionati di enogastronomia, turismo rurale, storia e cultura locale. Un grande evento che rientra nei progetti  PSR Campania 2007/2013, nell’ambito della Misura 313. Una Buona occasione per poter rivedere un percorso che condurrà i visitatori alla scoperta di antiche realtà e gusti, nonché d’una storia di grande valore culinario, iniziando dai resti dell’antica dimora del medico Menecrate di Tralles, in località Massavetere, noto per le sue cure attraverso la somministrazione di vino e l’epigrafe del suo monumento sepolcrale, fino all’arte culinaria attuale, che attraverso il tempo ha subito l’influenza di svariate culture dell’arte della cucina, francese, greca, ma  in particolare di quella napoletana del 1700, del 1800 e degli inizi del Novecento. Molte famiglie nobili e personaggi di cultura di origine caggianese, residenti  a Napoli, erano proprietarie di estesi possedimenti a Caggiano, si procuravano in tale luoghi i prodotti ed il proprio personale di servizio. Una vera e propria scuola di tradizione culinaria tramandata, di generazione in generazione, grazie all’opera di maestri cuochi. “Anche se oggi, Caggiano – come ci racconta il Professore  Pasquale Pucciarelli, docente di Agronomia ed Estimo Rurale – non è una realtà viticola che si distingue per un’alta produzione enologica, pur avendo dismesso questa antica attività, resta ancora, il segno inequivocabile di un’identità culturale e della tradizione di un popolo, che in passato è stato luogo di profonde radici enologiche e lo testimonia un grande personaggio come Menecrate ed una  remota tradizione vitivinicola consolidata. Segno di eleganza da una parte e di cultura popolare dall’altra, elemento cardine nella difesa della tipicità e al contempo oggetto di un consumo senza confini. Oggi giorno i vigneti sono di piccole dimensione, con piccole produzione di vino ad uso familiare. Prima che arrivasse la fillossera, negli anni ’40, che distrusse la maggior parte dei  Vigneti, non solo italiani ma anche caggianesi, la realtà  vinicola era ben diversa, con molti più vigneti, che poi non furono mai più rimpiantati. Con un progetto ed insieme all’Università  di Napoli e il Centro Ricerca Sperimentale di Salerno, abbiamo fatto anche una mappatura dei vitigni presenti non solo a Caggiano, ma in tutto il Vallo di Diano e Tanagro. Potrebbe essere anche un’altra realtà produttiva, un’altra alternativa – Conclude l’Agronomo Pasquale Pucciarelli – o essere affiancato alla produzione di olio, già ben consolidata”. Ricco il programma del primo fine settimana di Marzo, infatti durante la kermesse sarà possibile  andare alla scoperta del territorio ricco di storia e di unicità territoriali, grazie alle tappe previste per l’itinerario de “La Strada degli Antichi vini”, organizzato in sei tappe,1° La casa di Menecrate, 2° Il vigneto di conservazione della biodiversità, 3° La cantina sperimentale, 4° Laboratorio didattico sull’uva e la vinificazione,5° Pergolato della biodiversità, 6° La cantina del Castello Normanno del Guiscardo. Tutti i pomeriggi sarà aperto una sorta di banco d’assaggio a km 0 all’interno del Castello Normanno del Guiscardo, dove sarà possibile degustare il vino locale o di cantine vicine. Il saboto pomeriggio è dedicato ai convegni e ai seminari. Molteplici  saranno le aziende locali che esporranno il loro prodotti tipici come ad esempio l’Azienda Agricola Pucciarelli  con il suo particolare olio denocciolato “Il Caggianese” ottenuto da particolari tecniche di spremitura ed una serie di tanti altri prodotti tipici, come formaggi, salumi, le paste artigianali fresche e molti piatti a base di verdure e di legumi. Nella stessa location si svolgeranno su prenotazione dei laboratori di degustazione di vini e formaggi a cura dell’AIS e dell’ONAF, nonché un seminario ed un convegno durante il sabato pomeriggio. Il tutto dedicato al turismo enogastronomico ed alle produzioni di alta quota. Durante la tre giorni i ristoranti del paese resteranno sempre aperti ed offriranno il tipico menù caggianese, tra cui va annoverato Locanda Severino che di recente ha ricevuto la prima Stella Michelin.

 

 

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