Longevità, finanza e Umanità: Pianeta permettendo

 

 

 

 

Domenico Mastrovita
Secondo quanto divulgato dal Rapporto sulla stabilità finanziaria globale, redatto dal Fondo Monetario Internazionale, ci troveremo nel medio termine a fronteggiare un “allarme longevità” poiché per il 2050 la vita media si sarà allungata di ulteriori 3 anni.L’invecchiamento della popolazione, così analizzato, comporterà un incremento notevole dei costi per il sistema sociale globale (aumento stimato attorno al 50%).Il Fmi analizzando poi la finanza globale e le preoccupazioni dovute alla crisi sui debiti sovrani ha sottolineato che non esistono più beni finanziari che possono essere considerati sicuri; le ricette suggerite quindi dal Fondo sono: innalzamento dell’età pensionabile, contributi più elevati e diminuzione degli assegni erogati. Tutte queste politiche, secondo l’Fmi,
dovranno essere portate avanti fin da subito per non trovarsi, un domani non molto lontano, esposti al rischio “longevità”.La crescita produttiva ed economica, detta in altri termini benessere, è aumentata in modo considerevole durante la seconda meta del XX secolo; dovuta principalmente all’incremento della meccanizzazione, all’innovazione tecnologica e allo sfruttamento massiccio delle risorse del Pianeta. Come risultato questo “sviluppo” ha prodotto un calo dei posti di lavoro nel settore agricolo-manifatturiero, mentre, con l’aumento della popolazione, dovuta alle migliori condizioni di vita, cresceva di pari passo l’ingresso di nuovi individui sul mercato del lavoro, quindi l’esigenza di creare nuova occupazione ha portato a nuove forme di lavoro che hanno contrastato, grazie allo sviluppo del settore terziario prima e del terziario avanzato poi, la disoccupazione (perlopiù questo nei Paesi economicamente sviluppati).Il declino del livello e delle aspettative di vita, a causa
della disoccupazione e delle ristrettezze economiche è una questione planetaria.Occorre rimarcare che la povertà risulta essere parte
integrante del complesso problema della popolazione, in quanto: rivolte sociali, violenza domestica, gravidanze non desiderate, delinquenza, uso di sostanze stupefacenti, criminalità, guerre e distruzione ambientale risultano essere alcune delle sue manifestazioni più eclatanti. La crescente pressione demografica che si sta esercitando in varie parti del mondo sta aumentando anche la povertà. Secondo il Population Reference Bureau c’è ancora un profondo legame tra famiglia e povertà, infatti guardando gli stuti condotti negli States appena il 5% delle famiglie senza bambini è povera, mentre il 35% delle famiglie con 4 figli vive in condizioni di miseria. Viceversa se si guarda alle
società “veramente povere” la famiglia numerosa è quella che più si adatta e sopravvive anche se di stenti. I bambini, in questi luoghi, diventano un’esigenza poiché vengono impegnati come forza lavoro e aiuto domestico.Se i Paesi sviluppati invecchiano, i Paesi in via di sviluppo prolificano, ovviamente, gli ultimi al prezzo di forte degrado umano e ambientale.Quando il Fmi indica ai governi dei Paesi sviluppati quali politiche attuare per la gestione finanziaria della materia “servizi socio-assistenziali” non è plausibile in quanto bisogna diversificare le
risorse non i modi per speculare. Oggi è sotto gli occhi di tutti quello che sta succedendo alla nostra comunità italiana: innalzamento dell’età
pensionabile, contributi più elevati e futuri assegni erogati probabilmente più magri. Con queste amare misure la longevità sarà qualcosa di cui si potrà a lungo discutere, ovviamente “longevità” permettendo.Lo sviluppo ha avuto e ha tutt’ora un costo molto elevato,
oggi l’umanità è ben più vicina al limite di saturazione del pianeta che al rischio di “longevità” (con ciò non si vuole ignorare la materia).Forse occorrerà investire i propri risparmi in qualcosa di più concreto di un fondo pensione.  Impegnare le risorse più alte e nobili dell’umanità per migliorare il pianeta in cui viviamo sarà l’unica soluzione su cui insistere a quel punto la longevità diverrà un piacere e non un mero termine economico-speculativo.

5 thoughts on “Longevità, finanza e Umanità: Pianeta permettendo

  1. Impegnare le risorse più alte e nobili, questa é la soluzione. Ma diamo più potere anche alle idee…

  2. articolo originale, con tanta “carne al fuoco”. .. e una conclusione che mi trova assolutamente d’accordo! e dovremmo impegnarci tutti per raggiungere l’obiettivo di “impegnare le risorse più alte e nobili dell’umanità per migliorare il pianeta in cui viviamo” e rendere la longevità “un piacere”.

  3. Se si parla del globale si parla in generale di tante cose tutte “nobilissime”, ma se osserviamo il discorso longevità nel particolare, ogni realtà economico-sociale, ogni Nazione…ha un discorso a parte.
    Prendiamo il caso dell’Italia, per esempio, parli di innalzamento dell’età pensionistica, riduzione di indennità e via dicendo a carico di chi??? L’Italia deve la sua crisi non all’innalzamento dell’attesa di vita delle persone, ma a scelte sbagliate che altre persone hanno fatto. Basti pensare, che in realtà i soldi per pagare gli stipendi dei politici italiani ogni fine mese escono dalle casse italiane, ma le fabbriche chiudono, le persone si suicidano e i giovani oltre che i meno giovani protestano in piazza! Il problema in Italia non è che siamo troppo vecchi o semplicemente troppi, ma che troppe cose non funzionano alla faccia della democrazia qui ci troviamo di fronte ad una vera e propria oligarchia. Le risorse ci sono ma vengono erogate male…è fin troppo evidente che abbattendo la spesa pubblica di quei pochi, gli altri, i molti ne troverebbero giovamento. In Italia, oggi, chi ha lavorato tanti anni si ritrova con una miseria di pensione, non per colpa sua, ma per colpa di chi gode di privilegi senza sudarsi nulla. Se un giovane in Italia oggi batte il chido e si dispera non è colpa sua, perchè nonostante abbia studiato, abbia faticato per prendersi un maledetto foglio di carta, pagato allo Stato, lo Stato dal canto suo non ha mantenuto le promesse, l’attesa lavorativa, tuttavia ancora vanno avanti chi non ha nè titolo nè merito, cronache degli ultimi giorni…
    Per quanto riguarda il Pianeta se a questa visione particolare descritta aggiungiamo le tante altre situazioni nazionali…arriviamo al globale e tante scelte sbagliate va da sè finiscono inevitabilmente di logorare la realtà vitale che ci ospita: la Terra.

  4. Articolo che tocca molti temi perciò mi limiterò a fare riflessioni su uno solo di essi: l’innalzamento dell’età nei paesi cosiddetti civili e più sviluppati.
    La qualità della vita sicuramente dipende da fattori economici: se una persona guadagna bene o comunque il giusto può condurre un’esistenza relativamente sicura, felice.
    Ma la qualità della vita dipende soprattutto dal livello di solidarietà della società in cui un individuo è inserito. Se vogliamo, allora, che l’innalzamento dell’età non diventi un problema, un incubo, dobbiamo capire che non bastano misure economiche lungimiranti per evitare che gli ultimi anni di un individuo non siano umilianti; ma dobbiamo valorizzare gli anziani anche una volta andati in pensione e stringerci attorno a loro senza mai farli sentire soli.

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