Piazza della Libertà/8: l’ombra del pastificio

Aldo Bianchini

SALERNO – Fa piacere scoprire, ogni tanto, che pure esiste qualche collega disposto a rispolverare la vecchia questione delle “macerie del pastificio Amato” rovesciate (per non dire scaricate di nascosto!!) nello scavo di Piazza della Libertà. Con piacere, dunque, ho appreso da Metropolis del 25/4/2012 e dal Corriere del Mezzogiorno del 6/5/2012 che la “Esa-costruzioni” è finita in un’altra inchiesta, quella relativa ai materiali provenienti dalle macerie del pastificio Amato e depositate nello scavo della piazza senza gli opportuni trattamenti.  Tutta roba vecchia, ovviamente. Avevo trattato questo argomento, da solo !!, sulle pagine di Roma-Cronaca nel periodo dal 27 dicembre 2010 al 19 gennaio 2011 con una serie di sei articoli, tutti dedicati al problema in questione. Nessun altro organo di stampa riprese l’argomento e fui lasciato desolatamente solo contro il “mostro Comune di Salerno” che reagì con tutte le sue forze contro di me, solo ed indifeso. Bella dimostrazione di solidarietà da parte dei tanti colleghi !! Ma ci fu anche un episodio da gossip che condì la minestra e mise in moto quei meccanismi silenziosi, non eclatati, che mettono in condizione di dover abbandonare sia  l’argomento che lo stesso giornale sul quale venivano pubblicati gli articoli. La mattina del 10 gennaio 2011 (lunedì), giorno del mio onomastico, mi telefona a casa un collega (tale M.F.) e mi avverte che il sindaco di Salerno nella sua solita trasmissione del venerdì (7 gennaio 2011) aveva parlato del problema della Piazza sollevato da un incauto giornalista e che si apprestava a denunciarlo per diffamazione con un risarcimento danni di svariate centinaia di migliaia di euro. Il collega, sinceramente preoccupato, mi sollecitava a fermare la mia inchiesta che io, ovviamente, continuai e conclusi mercoledì 19 gennaio 2011. Dopo quella telefonata non ho saputo più nulla di quell’inchiesta, almeno fino ai nostri giorni. Adesso, a distanza di oltre un anno, apprendo (leggendo gli articoli sopra citati) che addirittura o fortunatamente il Comune risulterebbe “parte lesa” nell’inchiesta, ovvero di quello che accadeva il Comune di Salerno non ne sapeva assolutamente niente. E’ passato più di un anno, dicevo, da quella serie di articoli, cioè dal momento in cui l’eventuale illegalità era stata scoperta e pubblicizzata e mi chiedo: perché è passato tanto tempo prima di formalizzare le eventuali imputazioni? perché c’è stato il cambio di PM? Perché l’ARPAC e l’Università (cui erano stati affidati gli esami sui carotaggi) non sono stati sollecitati a dare risposte certe-concrete e ravvicinate? perché sotto l’effetto della denuncia giornalistica (che mi risulta essere giunta fin sui tavoli della Procura) non è stata data una velocizzazione agli atti d’indagine? perché, infine, è stato perso così tanto tempo di fronte ad una indagine altamente impegnativa e scottante per la pubblica salute ed incolumità?. Sono convinto che, come tante altre volte, non arriverà nessuna risposta dalle istituzioni competenti. Il mio dovere civico, prima ancora di quella giornalistico, l’ho fatto e mi sento assolutamente tranquillo con la mia coscienza. Il resto sarà scritto dal tempo e dalla verità giudiziaria.

2 thoughts on “Piazza della Libertà/8: l’ombra del pastificio

  1. controlli nelle istanze al passivo del pastificio e di amato re quanti soldi la esa ha visto riconosciuti per quei lavori e chieda a qualcuno della polizia dove è finito l’altro amianto. Sono sicuro che qualcuno le potrà dire qualcosina altro. quello che manca ai giornalisti salernitani è il giornalismo di inchiesta. se qualcuno non spiega loro per filo e per segno la questione non sanno scrivere niente. è pur vero che peró molti di loro ricevono miserie di compensi che non permettono alcuna inchiesta. chiedete a qualce consigliere provinciale che Sto arrivando! dove è finito l’altro amianto.

  2. Gentile Bianchini, mi chiedevo se fosse possibile leggere i sei articoli di cui parla. Ho provato a cercarli on-line, ma senza successo. Grazie infinite per l’aiuto. Intanto La esorto a continuare a scrivere i Suoi articoli interessanti e coraggiosi…

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