Padula: Travolto dal marmo, muore operaio 52enne

Antonio Citera

PADULA – Tragico incidente sul lavoro ieri pomeriggio a Padula, un operaio di 52 anni Michele Vecchio, residente a Padula, viene schiacciato da dei grossi lastroni di marmo all’interno di un capannone dell’azienda dei F.lli Cancellaro, che si occupa della lavorazione di marmi. Vani i soccorsi, l’uomo è stato trovato morto tra i pesanti lastroni. Sulla vicenda sta indagando la Procura della Repubblica di Sala Consilina.  L’uomo, che lavorava come dipendente nella fabbrica di marmi, sita a Padula Scalo, nel mentre stava effettuando delle manovre con il carro ponte,supportato da un telecomando, probabilmente per agganciare alla carrucola una delle lastre di marmo,  per cause ancora in corso di accertamento, il pesantissimo gancio avrebbe urtato contro alcune delle lastre, che si sono riversate  sul 52enne che è rimasto preso in mezzo alle stesse. Una tragedia consumatasi  all’improvviso,durante un normale turno di lavoro, in una routine che lo vedeva impegnto nel quotidiano. L’uomo è morto,schiacciato dai pesanti lastroni, inutile quindi ogni tentativo di soccorso. Da indiscrezioni pare la tragedia sia avvenuta intorno alle 13.00 quando nella fabbrica nessuno era presente, l’uomo non ha potuto chiedere aiuto ed è morto nella più straziante solitudine. Solo quando i familiari preoccupati del ritardo del povero Michele hanno allertato le ricerche, il corpo esanime è stato rinvenuto tra le tonnellate di marmo. Sul caso, stanno indagando i carabinieri di Sala Consilina, giunti immediatamente sul posto, insieme al magistrato e ai responsabili dell’ASL, per gli incidenti sul lavoro, che dovranno stabilire l’esatta dinamica dell’incidente, servendosi del supporto dei rilievi effettuati. Il corpo esanime del povero uomo, è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale Luigi Curto di Polla, a disposizione della magistratura, per definire eventualmente l’esame autoptico. Intanto la Procura della repubblica di Sala Consilina ha aperto un fascicolo d’inchiesta, ed ha posto sotto sequestro il telecomando, il radio-trasmettitore ed il gancio del carro-ponte. La notizia della tragedia, subito ha fatto il giro della cittadina, nota all’opinione pubblica per la Certosa di Padula, un uomo ben voluto da tutti, e molto conosciuto, sposato con due figli rispettivamente di 20 e 30 anni. Tutta la comunità si è stretta intorno alla famiglia del povero Michele. Una brutta pagina di cronaca che ci trascina nell’annoso e sempre attuale problema delle morti bianche, che ogni anno consuma in silenzio centinaia di vittime, contornato dai numerosi appelli alla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, ma che spesso, vengono ignorati nella totale indifferenza.  Un appello lanciato a voce alta dai sindacati – Il continuo ripetersi di incidenti sul lavoro rischia di svuotare le parole di significato e di attribuire alle istituzioni un ruolo quasi passivo rispetto a questa terribile realtà eppure non dobbiamo perdere la determinazione che ci deve sempre spingere a sollecitare l’attenzione della collettività.- E, in particolare, di chi è preposto alla sicurezza per intervenire in modo sempre più capillare, sia nei controlli che sotto il profilo normativo, per tutelare al meglio lavoratori.

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