Provincia under attack/19: la nave della legalità

Aldo Bianchini

SALERNO – Molti amici mi hanno chiesto cosa sottindente il titolo “Provincia Under Attack” che, ormai alla 19^ puntata, accompagna i miei approfondimenti sugli accadimenti giudiziari di questi ultimi tempi. La risposta è stata semplice. Con siffatto titolo intendo includere tutte, o quasi, le inchieste che riguardano non soltanto l’Ente Provincia di Palazzo Sant’Agostino ma un po’ tutte quelle che, come dal nulla, stanno sbocciando e fiorendo su tutto il territorio provinciale. Mi riferisco, quindi, a questo inatteso impegno della Procura della Repubblica di Salerno e, soprattutto, della DDA dopo un certo periodo di assordante silenzio. Anche dopo la venuta a Salerno del procuratore Franco Roberti le cose non erano cambiate anche se  molti si aspettavano roventi accelerazioni; questo fino a qualche settimana fa. Molto verosimilmente le inchieste erano già allo stato embrionale  e necessitava una svolta, forse una sferzata, per divenire improvvisamente e clamorosamente pubbliche. Il titolo di oggi <la nave della legalità> la dice, da solo, abbastanza lunga. Perché proprio la nave della legalità? Perché su quella nave partita da Napoli e approdata a Palermo per la commemorazione dell’anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio potrebbe essere accaduto quello che tutti (ovviamente chi più chi meno !!) da tempo si auguravano. A Napoli, sulla nave della legalità, insieme a Piero Grasso e tanti altri alti magistrati si è imbarcato anche il procuratore di Salerno Franco Roberti. E’ risaputo che Roberti, dopo le ultime bocciature da parte del CSM, ci è rimasto malissimo; aspirava chiaramente alla Procura di Napoli dove, purtroppo, non gli è stato consentito di ritornare. Anche la magistratura riesce con oculatezza chirurgica a scartare sempre i suoi pezzi migliori. Ed allora Roberti, che a Salerno scalpita palesemente, pensa ad altre mete, ad altri obiettivi, forse ancora più ambiziosi di quello di Napoli. La sua amicizia, schietta e trasparente, con Piero Grasso è arcinota. Sulla nave della legalità, durante il lungo viaggio, si sarebbero appartati molto spesso per lunghi e discretissimi colloqui a quattr’occhi. Le indiscrezioni riferiscono di un’assoluta simbiosi tra i due che avrebbero percorso avanti e indietro i tanti ponti della nave. Occhi e orecchie, anche se molto indiscrete, nulla hanno potuto contro la barriera di assoluta riservatezza innalzata dai due alti magistrati. Di cosa mai avranno parlato? si è chiesto più di qualcuno alla fine del lungo viaggio. Top secret, ovviamente. Una sola considerazione è stata possibile azzardare, le passeggiate e i dialoghi si sarebbero svolti in un clima di assoluta serenità e complicità istituzionale. E se due più due fa sempre quattro è possibile anche prefigurare uno scenario possibile sul quale si sono mossi i due magistrati. Da un lato Roberti vorrebbe andare a Roma, dall’altro Grasso potrebbe aver chiesto una nuova prova di funzionalità e rigore professionale a chi già in passato aveva dato ampia prova nella lotta contro la malavita organizzata del napoletano e del casertano. La spinta per questa improvvisa recrudescenza giudiziaria sull’intera provincia di Salerno è nata sulla nave della legalità? Difficilissimo rispondere, anche se i fatti sembrerebbero condurre in quella direzione, ma ogni valutazione del clima ambientale divenuto improvvisamente pesante su tutto il territorio è assolutamente prematura. E’ necessario solo aspettare per saperne di più e per avvicinarci alla verità. Alla prossima.

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