COMUNE: rivoluzione al CED, silurata Simonetta Adinolfi ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Al CED del Comune di Salerno è rivoluzione, per non dire insurrezione o ammutinamento. Sembra che una delle funzionarie più illuminate, la dott.ssa Simonetta Adinolfi, sia stata rimossa dal suo incarico e spostata ad altro ufficio e ad altro compito. L’indiscrezione, prima ancora che notizia, ha fatto subito il giro del  Palazzo di Città in quanto l’Adinolfi è stata, almeno fino a qualche tempo fa, una delle dirigenti più stimate ed una di quelle che lavorava anche a stretto contatto con il sindaco Vincenzo De Luca. Fatale per l’Adinolfi sarebbe stato il recente censimento della popolazione la cui organizzazione e attuazione era stata affidata completamente nelle mani dell’abilissima dirigente. Perché questo provvedimento improvviso e brutale, forse l’Adinolfi ha sbagliato qualcosa, e che cosa? Sono queste le domande che circolano nel palazzo. I dirigenti, i funzionari e gli impiegati non riescono a trovare una ragione plausibile in quanto sembra proprio che la brava organizzatrice non abbia sbagliato assolutamente nulla. Anzi c’è qualcuno che soffia sul fuoco delle polemiche e, ben celato nell’ombra, sostiene che alla base del provvedimento di trasferimento ci sia stata proprio la grande precisione e incorruttibilità dell’Adinolfi. Veniamo, però, al fatto concreto, altrimenti molti rischiano di non capire. Alla fine delle operazioni di censimento i risultati sono stati collazionati e sigillati dalla predetta Adinolfi che li avrebbe presentati a chi di competenza. Dal censimento sarebbe venuto fuori un dato allarmante: circa 6mila residenti in meno nella città di Salerno rispetto al precedente censimento. Una inversione di tendenza in una città che, invece, era stata presentata come una città in progressiva crescita con un incremento costante della popolazione residente fino a raggiungere i 180mila abitanti nei prossimi anni. Una teoria che avrebbe giustificato in pieno l’esigenza di nuove unità abitative e la grande e clamorosa “colata di cemento” prevista per i prossimi vent’anni nell’ambito della più grande operazione di speculazione edilizia mai vista e mai vissuta in città. Il dato emerso dal censimento, con una tendenza continua al ribasso, metterebbe però in seria crisi la teoria secondo cui Salerno cresce ed ha bisogno di nuove case. Ed ecco a questo punto il nodo cruciale della crisi nei rapporti tra la Adinolfi e i vertici di Palazzo di Città. Si sussurra, ma sono solo indiscrezioni, che  qualcuno avrebbe cercato di avvicinare la funzionaria per indurla ad ammorbidire le sue posizioni e per convincerla a presentare dei dati più confacenti alla grande progettualità in campo edilizio che dovrebbe garantire a Salerno sviluppo, economia ed occupazione. Sembra, però, che la dirigente non abbia voluto sentire ragioni e che, in piena sintonia con il suo dovere d’ufficio, abbia decisamente respinto le richieste di ammorbidimento. Da qui il provvedimento di trasferimento che, per carità dovrebbe essere ancora confermato e pubblicizzato. Dopo la feroce polemica inscenata dai rilevatori che non sarebbero ancora stati pagati, arriva anche la rivolta interna del personale del CED che è in agitazione dopo l’epurazione della benvoluta Simonetta Adinolfi.  A questo punto, per dirimere ogni focolaio di polemiche, al Comune non resta che una soluzione: pubblicare i dati reali del censimento, senza ritocchi o ammorbidimenti. Poi può anche trasferire la Adinolfi ad altro servizio nell’ambito del cosiddetto turn-over e della mancata fiducia che deve sempre esserci tra un dirigente e l’Amministrazione.

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