Gambino/60: Montemurro, un uomo solo al comando !!

Aldo Bianchini

PAGANI – C’è una frase che è passata alla storia, almeno per la cronaca sportiva degli ultimi settant’anni. La pronunciò Orio Vergani il 10 giugno 1949 per annunciare l’arrivo solitario di Fausto Coppi al termine della tappa del Giro Cuneo-Pinerolo: “Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”. L’airone giunse al traguardo con 12 minuti di vantaggio su Gino Bartali e vinse il Giro d’Italia, naturalmente. Ecco, con tutte le cautele e i distinguo possibili, io avvicinerei la figura del pm Vincenzo Montemurro a quella mitica del campionissimo per tanti motivi. Non ultimo quel suo modo di essere anticonformista, assolutamente in linea con i tempi con quell’aria alquanto scanzonata, ottimamente preparato, velocissimo nelle decisioni, si lascia inseguire senza mai farsi prendere, non cade mai nelle trappole giuridiche astutamente tesegli dai difensori degli imputati, spavaldo timoniere nelle tempeste più perigliose, concede quando può e quando deve, riprende senza indugio e con il conto anche salato, non eccede e quasi mai va sopra le righe. Il mestiere di pubblico accusatore lo sente suo, lo conosce a fondo e lo gestisce in maniera, forse, impareggiabile. Quasi come un airone quando dispiega tutta la sua apertura alare e si libra nell’azzurro infinito. Crede troppo, fin troppo, in se stesso e questo probabilmente è l’unico difetto che gli si può imputare. Ma è anche metodico, puntuale, preciso e pungente ed a volte aggressivo quel tanto che basta. Non veste nè la maglia gialla del Tour né quella rosa del Giro, come fecero più volte sia Coppi che Bartali, in questo momento veste sicuramente la maglia bianco-celeste quasi azzurra del “centro-destra”. Non spaventatevi, amici lettori, non è un’accusa nei confronti del PM ma soltanto una constatazione della realtà che l’intera provincia sta vivendo. Mi spiego meglio. Oggi in Procura ci sono quattro grandi inchieste giudiziarie: la prima è contro Gambino e soci, la seconda è contro il gruppo Citarella, la terza sul crack Amato e la quarta sul Consorzio di Bacino Sa/2. C’è una quinta, ma ne parliamo dopo. Sono quattro inchieste che potrebbero devastare il pianeta della politica provinciale, e non solo. Le prime due (Gambino e Citarella), checchè se ne dica, sono anche a carico di esponenti del centro-destra, le altre due (Amato e Consorzio) sono apparentemente a carico della sinistra. Con un distinguo, mentre le prime due mirano chiaramente a scardinare il sistema di centro-destra (anche per Citarella che sembra interessare gli anni di Villani in pratica si vuole arrivare all’attuale leader-schip azzurra) e vanno speditamente avanti, le altre due (Amato e Consorzio) incominciano già a battere la fiacca; per Amato la Procura ha raggiunto una parte della verità e domani (martedì 17 luglio in sede di riesame) sapremo se vorrà mettere le mani sul resto, per il Consorzio (veramente tutta a sinistra!!) l’inchiesta già sembra arenarsi tra le centinaia di fascicoli a carico degli indagati; un polverone enorme che difficilmente darà i frutti sperati.  Il discorso, però, si farebbe troppo lungo e preferisco ritornare alla maglia bianco-celeste, quasi azzurra, di Vincenzo Montemurro. Il pm ha nelle sue mani ben due di queste quattro inchieste, quella su Gambino e quella su Citarella che, a mio parere, è quella più pericolosa per il centro-destra che attualmente è al governo della Provincia. Quella di Montemurro è un’azione veramente autonoma e  indipendente o naviga nel solco tracciato dalla Procura ? E la Procura, ammesso che abbia una linea, è veramente autonoma e indipendente o sta portando un attacco concentrico al sistema del centro-destra ?   Sinceramente non l’ho ancora capito, ne sapremo tutti di più già da questa mattina quando in aula a Nocera il pm assisterà, vis a vis, alla deposizione spontanea di Alberico Gambino; ma ne sapremo molto di più dalle prossime mosse che il pm Montemurro intenderà fare per l’inchiesta su Citarella e dalle mosse del collega Vincenzo Senatore per l’inchiesta Amato. Senza dimenticare, ovviamente, la quinta inchiesta che è in corso sul “Tesseramento PdL” (la terza nella mani di Montemurro), che sembra sonnecchiare sotto la cenere e che invece potrebbe esplodere da un momento all’altro in maniera clamorosa. Una garanzia, viva e palpitante, però c’è ed è sotto gli occhi di tutti: Rosa Volpe, l’altra pm affiancata a Montemurro, è un magistrato di lungo corso passata anche attraverso le difficili inchieste di tangentopoli sempre con grande equilibrio e dignità. Questa mattina, comunque, la scena è tutta per Alberico Gambino. Saprà recuperare lo svantaggio accumulato in tutte queste udienze di “Linea d’ombra”? Vedremo!! Bartali non finì sempre a dodici minuti da Coppi e diverse volte fu lui a staccare l’airone. Alla prossima.

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