Tribunale Sala C.: intervengono Andria e Iannuzzi

Da Anna Bisogno (uff.stampa)

ROMA – “La settimana che si chiude é stata particolarmente intensa, non solo per gli importanti provvedimenti all’esame di entrambi i rami del Parlamento, ma anche per la significativa presenza a Roma di numerosissimi Sindaci, Avvocati e di tanti cittadini  da ogni parte d’Italia, con una folta rappresentanza anche dal Salernitano e dal Vallo di Diano in particolare. Questa grande mobilitazione che ha testimoniato quanto sia intensamente avvertito il problema della organizzazione dei servizi giudiziari sui territori, proprio mentre, concluse le audizioni, riprendeva il dibattito sullo schema di Decreto legislativo nelle Commissioni Giustizia di Camera e Senato.

Il parere che esse sono chiamate ad esprimere é obbligatorio ma vincolante. Notoriamente per un provvedimento del genere i margini a disposizione del Parlamento sono assai ristretti. E tuttavia abbiamo fatto fino in fondo quanto dovevamo, muovendoci con tempestività, intervenendo negli incontri dentro e fuori il territorio, promuovendo contatti a livello ministeriale, mantenendo un costante monitoraggio della situazione in completa sintonia con gli Amministratori locali del Vallo Di Diano, i vertici locali della Magistratura e dell’Avvocatura.

In sede parlamentare abbiamo offerto alla valutazione del Ministro della Giustizia, dei Sottosegretari di quel Dicastero, delle rispettive Commissioni di Camera e Senato, dati, indicazioni ed elementi oggettivi a sostegno del mantenimento del Tribunale di Sala Consilina, respingendo con determinazione e con articolate argomentazioni la soluzione profilata dal decreto legislativo della sua soppressione e dell’accorpamento con Lagonegro, in aperta violazione dei criteri e principi direttivi posti dalla stessa legge di delega. Tra l’altro va detto che tale ipotesi, del tutto incomprensibilmente e illegittimamente, assocerebbe un Tribunale piú grande  (Sala Consilina) ad uno piú piccolo (Lagonegro), in due province diverse ed addirittura in due regioni diverse, in due differenti distretti di Corte d’Appello (Salerno e Potenza).

Come pure abbiamo evidenziato il ruolo di assoluto rilievo che in Italia, tra tutte le 220 Sezioni Distaccate di Tribunale, svolge quella di Eboli, in considerazione di dati obiettivi quali il numero di abitanti interessati,  i carichi di lavoro, l’indice di sopravvenienze, il cospicuo bacino territoriale. Decretarne la soppressione comporterebbe una ulteriore congestione del Tribunale di Salerno.

Abbiamo altresì sottolineato la necessità di unire al Tribunale di Salerno le Sezioni di  Mercato San Severino e Cava de’ Tirreni, che gravitano naturalmente sul Capoluogo.

Al di là delle ragioni di merito, sul piano metodologico abbiamo richiamato l’esigenza di rispettare la specificità dei territori e la inderogabile necessità che le Commissioni parlamentari Giustizia concludano i propri lavori rassegnando al Governo una proposta modificativa del testo del provvedimento. Insisteremo ancora affinché tale linea si affermi e le nostre proposte vengano incluse, auspicando che il Governo le recepisca”.

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