Salerno e la Yasmina

Aldo Bianchini

SALERNO – Nel tardo pomeriggio del 4 febbraio 2003, dieci anni fa, a causa del maltempo si arenò sul litorale di Torrione la motonave Yasmina. Mi trovavo nella redazione di Quarta Rete quando arrivò la notizia, dapprima frammentata e poi più dettagliata, di una nave da carico arenatasi sulla spiaggia di Torrione, a poche decine di metri dalla casa in cui vivevo ed in cui vivo. Un fatto assolutamente eclatante, mai era accaduto un simile incidente, quindi tutta la redazione in preda a frenetico lavoro. C’era stato, è vero, qualche anno prima un altro clamoroso incidente navale con 12 marinai morti, ma quello dell’affondamento dello Stabia avvenuto il 3 gennaio 1979 davanti al porto commerciale fu un disastro che ebbe subito la dimensione della tragedia. Per la Yasmina, invece, fu subito chiaro che si trattava di un errore di manovra da parte del comandante anche se le condizioni del mare, in quel pomeriggio, evocavano molto quelle della tragedia dello Stabia.  Per la Yasmina, dicevo, fu subito chiaro che l’insabbiamento sarebbe durato per un lungo periodo e che tutte le televisioni del mondo avrebbero fatto a gara per assicurarsi le famose “esclusive”. Iniziò, così, in un pomeriggio di maltempo la storia della Yasmina che avrebbe, nei successivi mesi e precisamente fino al 24 luglio 2003 (momento della sua rimozione), interessato non soltanto i salernitani che, comunque, ci misero del loro per eclatare ancora di più la triste vicenda. E’ vero quanto dichiarato, ad esempio, dal sen. Alfonso Andria che nei messi successivi tutta la zona di Torrione fu interessata da scuotimenti tipici dei terremoti, ma la gente dopo i primi allarmi capì che il tutto era dovuto all’onda d’urto del mare contro la nave e si tranquillizzò ben presto. Ritornando alla sera del 4 febbraio 2003 ricordo che fummo tra i primi a dare la notizia dell’insabbiamento ed a mettere in onda nel tg della sera, sulle frequenze di Quarta Rete (grazie ai miei tecnici dell’epoca Mario Lo Bianco e Francesco De Angelis), anche alcune immagini della nave finita proprio a poche decine di metri tra i giardinetti pubblici situati al lato della piscina comunale e l’ex ostello della gioventù. Ricordo che Mario fu avvertito da un suo amico fotografo che, per caso, si trovava a passare sul lungomare di Torrione proprio nel momento dell’insabbiamento, e questo ci consentì di arrivare subito sul posto. Godemmo, ad onor del vero, anche di una posizione privilegiata, quasi un palcoscenico, perché nei giorni successivi sfruttammo la terrazza dell’ex ostello che era ed è di proprietà dell’editore di Quarta Rete. E’ vera anche un’altra cosa, sulla Yasmina e intorno alla Yasmina fiorì una vera e propria “industria turistica” che, purtroppo, fu più affidata all’estemporaneità dei salernitani che ad una pianificazione pubblicitaria che, forse, Comune e Provincia avevano il dovere di fare anche al fine di rilanciare l’immagine della Città. Non mancarono, però, gli uomini di arte e cultura che diedero vita a dibattiti ed a mostre celebrative. Ma la cosa durò il breve volgere di una stagione e poi tutto finì nel dimenticatoio del tempo. E’ vera, infine, anche un’altra circostanza; come dice il prof. Paolo Apolito non ci fu una curiosità cannibale ma un atteggiamento quasi romantico dei numerosi visitatori che pure, per qualche settimana, si accalcarono sul lungomare di Torrione.  Per la cronaca la nave Yasmina rimase, poi, nel porto commerciale fino al 15 settembre 2003, quando lasciò le nostre acque territoriali. Forse per sempre.

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