ELEZIONI/34: tutto è bene quel che finisce bene !!! o quasi !!!

Antonio Citera

SALERNO – Lo Stivale è ingovernabile,questo il responso che viene fuori dalle urna,una scottante situazione politica che deve far riflettere e soprattutto deve reintegrare nell’ammasso Parlamentare quei valori scomparsi che ci hanno portato nell’abisso. Il PD pur con una percentuale di vittoria che fino a due mesi fa era di 10 punti percentuali sul PDL,ha saputo pian pianino farsi raggiungere e quasi scavalcare. Colpa di una strategia sbagliata,irrazionale, che lo ha catapultato fuori dalle righe di una campagna elettorale impostata dai più su un populismo assordante che gioco forza ha convinto gli Italiani a ridare fiducia alla compagine di Berlusconi e al novizio Grillo. Ci ritroviamo dunque a dover combattere con i mulini a vento ,tra probabili larghe intese e inaccettabili giochi di prestigio. Salvare il salvabile, sembra essere la parola d’ordine , in un’Italia che soccombe sotto il peso della povertà,della crisi di moralità di una classe dirigente che a suon di slogan ci investe di onori. Fuori Ingroia, fuori Di Pietro,fuori Fini ,fuori alcuni dei personaggi che hanno fatto nel buono e nel cattivo tempo la storia della nostra politica. Vincono i Grillini come da previsione, risorge Berlusconi ed il suo filosofeggiare, si ripristinano quelle utopie solite che ci hanno fatto soccombere negli anni. Un Paese che esce dal voto più devastato di prima, riappare la Lega che con il 4 per cento dei consensi governa praticamente le maggiori regioni del Nord. Discorso a parte per Mario Monti che da non politico ha cercato di catapultarsi nell’orgia ma di sana pianta il popolo ed il vittimismo del Cavaliere lo hanno ben presto silurato e reso quasi invisibile. Un voto dunque che ci mette di fronte uno scenario impazzito, prevale l’irrazionale,prevale la pseudo protesta, un Paese stordito che tra le varie opzioni ha scelto di incamminarsi per i floridi ma sempre  attuali sentieri di una speranza fatta di populismo, neoleghismo e girotondismo.

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