Emergenza rifiuti a Palermo

Barbara Filippone
Come può una città candidata a capitale europea della cultura  continuare a non trovare  delle  soluzioni per i molteplici problemi legati al  all’emergenza rifiuti?

Era di qualche giorno fa,  la visita  del Presidente Nazionale di Confindustria  Giorgio Squinzi, il quale  dichiarava:   “Palermo mi sembra un’ottima candidata quale Capitale Europea della Cultura nel 2019.”

E così sarei  curiosa di sapere se lungo tutta la sua visita in città le strade fossero state messe a posto…  e soprattutto fossero state pulite. Egli ha infatti visitato la Galleria di Arte Moderna,  la Chiesa della Martorana,  i Cantieri Culturali della Zisa e il Gasometro di Via Tiro a segno. Tra l’altro Squinzi è rimasto colpito dall’esperienza dei Cantieri culturali e di ZAC (ZAC è un  grande spazio destinato alle arti contemporanee , un padiglione dei  Cantieri Culturali alla Zisa concepito molti anni fa come sede del Museo d’Arte Contemporanea della Città di Palermo,  e che apre oggi con una idea/progetto più aderente al momento storico attuale della cultura nel Paese: non un Museo tradizionale ma un luogo dai confini aperti e costantemente in definizione, una Zona appunto, com’è il territorio stesso della creatività attuale con l’ambizione di divenire il centro di produzione culturale della Città di Palermo per le arti contemporanee),  luoghi che esprimono la capacità di preservare la memoria e promuoverne progetti culturali fortemente orientati al futuro.

Il mio dire è soltanto una cronaca di ciò che accade attualmente  e non vuol essere assolutamente  un’accusa all’amministrazione di Leoluca Orlando, e benchè lui si stia impegnando,  i problemi sono tanti e tutti legati a tempi tecnici e di volontà non attribuibili direttamente  alla stessa amministrazione, la quale amministrazione dichiara: “Da mesi, dal giorno dopo l’insediamento della nuova Amministrazione, non abbiamo fatto altro che denunciare a tutte le autorità competenti e alla città la disastrosa situazione dell’AMIA, il disastroso effetto che i tre anni di Commissariamento hanno avuto sulla funzionalità e sui conti di un’azienda la cui situazione era già grave quando fu avviata la procedura di fallimento. Oggi non posso che confermare il nostro impegno a garantire servizi ai cittadini e livelli occupazionali adeguati ai lavoratori, ma tuttoquesto sarà possibile solo dopo che i Commissari saranno andati via.” Ricordando che a luglio terminerà il periodo di Commissariamento Orlando ha quindi rilanciato: “L’azienda AMIA è ormai destinata al fallimento, nascerà una nuova azienda con una fase transitoria. Se il Prefetto affidasse l’azienda a noi, saremmo pronti a gestirla.”

 E tutto ciò è stato ampliamente esposto proprio nella conferenza stampa tenuta il 10 aprile con il Vicesindaco Cesare Lapiana e l’Assessore Luciano Abbonato,  anche se Orlando non nasconde la la sua preoccupazione per lo stato in cui versa l’azienda dopo oltre tre anni di gestione da parte dei Commissari nominati dal Ministero del Tesoro.

“I Commissari – accusa il Sindaco – hanno presentato dati negativi  e non aggiornati tali da escludere la salvezza dell’azienda, e si sono guardati bene dal presentare la documentazione necessaria a che il concordato fosse accolto. Da agosto – ha proseguito Orlando – ho richiamato l’attenzione del Governo nazionale, che è titolare della nomina dei Commissari, su questa situazione. Di fronte alla mancanza di risposte del Governo nazionale – ha ricordato il Sindaco – il 14 febbraio mi sono rivolto alla Procura della Repubblica, cui ho chiesto di accertare l’eventuale esistenza di comportamenti illeciti e penali. Quando i Commissari saranno chiamati a rispondere del loro comportamento, noi ci costituiremo Parte Civile, perché è evidente il danno incalcolabile che queste persone hanno arrecato e stanno tutt’ora arrecando a tutta la città.”

Così la raccolta dei rifiuti continua ma molto lentamente, non  si fa  in tempo ad esclamare: “Finalmente!” e dopo neanche 48 ore si è  punto e a capo…. Non c’è notte in cui i vigili del fuoco non siano chiamati a spegnere incendi di cassonetti, così  sono intervenuti in più zone della città. Il caldo è già arrivato in Sicilia, Palermo oggi toccava punte  di 25 gradi e il puzzo dei cassonetti traboccanti di rifiuti e il puzzo degli stessi incendiati è davvero insopportabile.

A fine Aprile aspetto degli amici, che  verranno in gita qui, dalla Basilicata e mi auguro che già allora la città sia in parte  libera da questo problema, perchè con tutta onestà,  mi vergognerei di questo biglietto da visita che offusca il bel sole palermitano. La città è già invasa da turisti e la preghiera di noi tutti è che le sue potenzialità e bellezze artistico-culturali  riescano ad emergere agli occhi del turista e che non  siano solo i rifiuti ad emergere!

E poi diciamocelo pure, meritiamo tutti una città pulita.

 

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