CSTP: forniture e manutenzioni, la vera tangentopoli … dai trasporti alla sanità

 Aldo Bianchini

SALERNO – Alcuni titoli giornalistici ad effetto mi danno la possibilità di ritornare su uno degli argomenti più spinosi della gestione della cosa pubblica, la vera fucina di tangentopoli. “Manutenzione degli autobus, la digos al CSTP” oppure “La Procura mette gli occhi sul CSTP” sono soltanto alcuni dei titoli apparsi su tutta la stampa locale ne giorni scorsi per stigmatizzare una vicenda, quella del CSTP, finita sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica di Salerno per via della manutenzione dei mezzi e delle forniture. Quello delle manutenzioni e delle forniture sono aspetti che da almeno vent’anni vado predicando nella vana speranza che la giustizia ponga fine ad uno stillicidio di danaro pubblico che ha qualcosa di volgare. Altro che tangentopoli, se i magistrati prendessero di mira tutti i grandi enti pubblici e le grandi società partecipate scoprirebbero cose da brividi. La loro attenzione, però, è rivolta soltanto o in massima parte verso i grandi lavori pubblici che sono certamente portatori di scandali allucinanti, scandali che comunque impallidirebbero al cospetto di quello che avviene, giorno dopo giorno e senza tregua, per l’attribuzione delle manutenzioni e per l’acquisto delle forniture. Un fiume gonfio di acque tempestose sulle quali galleggiano da sempre i nostri soldi che sapienti sfruttatori pescano lentamente, un pò per volta, tanto non c’è fretta, il danaro è tutto loro; la lentezza del furto è saggia e meditata, piccole somme per volta garantiscono riservatezza e impunità. Sta nella logica delle cose. Invece i magistrati, che dovrebbero garantire la legalità, soprattutto quella spicciola e quotidiana, si affannano a conquistare vetrine mediatiche nazionali tanto chi se ne frega se i veri ladri sono sempre in libertà tutelata addirittura dalle norme e dai cavilli giuridici.  Poi ci sembra d aver scoperto l’acqua calda quando veniamo a sapere (come per il CSTP) che un meccanico ha impiegato 62 ore di lavoro per  aggiustare un portello di un bus o che per sostituire due vetri rotti ci son voluti ben 3 mila euro sonanti. Questa è la vera tangentopoli, amici lettori, ed su queste cose che la magistratura deve lavorare notte e giorno e, se del caso, punire severamente i malfattori che sono soltanto ladruncoli spocchiosi che vivono sulle nostre spalle. Il senso civico di tutti noi dovrebbe essere chiamato o richiamato in causa, da troppo tempo ci disinteressiamo totalmente di quello che accade nel settore pubblico ed amministrativo. Anche perchè le conseguenze le paghiamo tutti.

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