MEDICINA/SANITA’: Il fango delle nomine e la necessità di “Affamare la bestia”.

 

Da Renato Messina

Gentile direttore,

Dopo aver letto il suo ultimo articolo sullo scontro per la nomina del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno ritengo di poterle offrire un punto di vista nuovo. Da giorni impazza la polemica,  che vede un inedito scontro tra un Magnifico Rettore e un Presidente di Regione. Molti (come lei) hanno già raccontato e descritto questa vicenda seguendola sin dall’inizio, favorendo un proficuo dibattito che potrebbe essere ancora più approfondito, fino ad arrivare al punto che credo sia cuore della questione. Qualcuno sicuramente ricorderà l’espressione: “Affamare la bestia”; questo era il modo con il quale la destra americana negli anni 80’ attaccava l’eccessiva spesa pubblica e la pesante presenza dello Stato. Oggi questa frase sembra particolarmente adatta  nel dibattito sulla nomina del DG del Ruggi d’Aragona. Sebbene, infatti, l’obbligatorietà di un accordo tra Governatore e Magnifico Rettore renda già molto trasparente questa nomina, non siamo ancora alla soluzione ottimale. Gli eventi di questi giorni e lo scontro istituzionale in corso ne sono la conferma; non c’è alcun motivo per il quale questa nomina (come tante altre) venga fatta da un organo politico.  Alcuni potrebbero obiettare che il DG del Ruggi d’Aragona è una carica che implica la gestione di ingenti disponibilità di denaro e che quindi la sua scelta debba essere effettuata con molta cura. Questo è sicuramente corretto ed è proprio in virtù di ciò che credo che questa nomina debba essere completamente tolta alla politica ( vedasi Presidente della Regione). La soluzione ottimale sarebbe affidare la nomina del DG a società private di selezione del personale  (che utilizzerebbero criteri sicuramente più meritocratici e di competenza), mantenendo alla Regione e all’Università il potere di creare la lista degli idonei (magari un pari numero di candidati ad entrambi gli enti e una divisione a metà delle spese per la società di recruitment). In questo modo avremmo la certezza di una scelta libera da qualunque ottica di preferenza politica, senza però perdere il necessario controllo minimo che è necessario su una struttura che vive di soldi pubblici. Il nuovo DG dovrebbe quindi essere obbligato a seguire gli obiettivi assegnati per quanto di competenza dalla Regione e dall’Università, con la possibilità di revoca dell’incarico solo con l’accordo sia del Rettore che del Governatore. La ratio di questa proposta è quella di non permettere a nessun “potere” di avere la certezza di scegliere il proprio “uomo” per la poltrona di Direttore Generale e garantire una selezione il più possibile meritocratica. In conclusione, penso sinceramente che il miglior modo per essere sicuri che né la politica né l’università esercitino poteri eccessivi sul boccone succulento dell’Azienda Ospedaliera Universitaria sia quello di: “Affamare la bestia”.

 renatomessina87@gmail.com

One thought on “MEDICINA/SANITA’: Il fango delle nomine e la necessità di “Affamare la bestia”.

  1. Complimenti per l’articolo.
    Vista la “succulenza” il DG non dovrebbe essere nominato ne dalla regione e tantomeno dall’univesità.
    Se permettete un consiglio … rivolgetevi ad una società specializzata nella ricerca di personale dirigente, ma … dalla parte opposta dell’Italia.
    Di quel che si tratta (DG ASL) ditelo solo alla rosa dei prescelti senza scordare di tenerne sempre uno in stand-bay !!!
    Buona fortuna.

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